Commento biblico del sermone
Giovanni 14:30-31
Tenere conto:
I. Cristo come incontro con il principe di questo mondo. (1) Il principe di questo mondo viene come un accusatore. Quando il Garante volontario ha preso il nostro posto e si è sottoposto al trattamento che meritavamo, il principe di questo mondo non ha potuto addebitare nulla al suo incarico. Non poteva trovare alcuna colpa in Lui, né personalmente né come nostro sostituto, nel Suo carattere o nella Sua opera compiuta. (2) Il principe di questo mondo viene, non solo come accusatore, ma come sovrano e signore, rivendicando il dominio su tutto il mondo.
Eppure, dice il Signore, il principe di questo mondo non ha nulla in me. Può essere il principe di questo mondo, ma non è mio. Non gli devo fedeltà; né può, da alcun suo ministro, avere alcun potere contro di me, se non gli è dato dall'alto. Non do ascolto ai suoi suggerimenti o alle sue minacce. Non è la sua volontà che io faccio, ma la volontà di Colui che mi ha mandato; e se questo nominerà una croce, meglio una croce dal Padre che cento corone dal principe di questo mondo.
II. Il cristiano come incontro con il principe di questo mondo. (1) Viene ad accusare. In questa materia lascia che il Padre solo si occupi di te, come se avesse qualcosa in te. Cadi nelle sue mani. Fa' che la volontaria perseveranza di Cristo nella giusta condanna a morte del Padre per il peccato diventi tua. Siate crocifissi con Cristo. Siate partecipi della sua passione, della sua croce. Lascia che il Padre ti esamini, ti giudichi e ti condanni. Questo ti rende libero da ogni altro accusatore.
(2) Il principe di questo mondo viene a reclamarti come suddito a se stesso. Ma il suo titolo è ormai nullo, perché principe del mondo, per quanto sia, non ha alcun diritto naturale, originale, legittimo di essere il tuo principe. Il suo diritto può essere solo un diritto di conquista da parte sua, o di consenso da parte tua, o entrambi. Ma per nessuno di questi motivi ha qualcosa in te adesso.
RS Candlish, Il vangelo del perdono, p. 67.