Giovanni 20:19

I. Come era lo stato dei discepoli in quella triste sera, tale deve essere spesso il nostro stato, almeno sotto molti aspetti. Anche noi tutti abbiamo spesso abbandonato il nostro Signore e Maestro. Anche noi lo abbiamo perso spesso. Potremmo averlo abbandonato per paura del mondo. Potremmo averlo abbandonato per correre dietro alle vanità. Potremmo averlo abbandonato per seguire i dispositivi del nostro cuore. In tali stagioni, quando siamo appesantiti dalla consapevolezza di aver abbandonato il nostro Signore, il Tentatore verrà da noi e, avendo già preso possesso dei nostri cuori, cercherà di assicurarsi la sua preda.

Viene e ci dice che abbiamo perso il nostro Signore; che è morto, che almeno per noi è morto; che per noi è come se non fosse mai stato; che non abbiamo nulla da sperare da Lui; che non può amarci; che non lo vedremo mai più, finché non lo vedremo come nostro giudice.

II. In tali stagioni buie e tetre, quando abbiamo perso il nostro Salvatore; quando il mondo ce lo ha portato via; quando ci siamo allontanati da Lui e l'abbiamo abbandonato, e non possiamo più trovarlo, che cosa dobbiamo fare? Cosa facevano i discepoli? Si radunarono insieme, con le porte chiuse per paura dei Giudei. Ora questo è proprio quello che dovremmo fare. Dovremmo riunirci insieme. Poiché questa è la benedetta e graziosissima promessa di nostro Signore, che dove due o tre sono riuniti nel suo nome, là Egli sarà in mezzo a loro.

Il peccato, e l'intera famiglia del peccato, tutti i pensieri mondani, tutte le preoccupazioni mondane, tutte le concupiscenze mondane e carnali, questi sono gli ebrei che hanno crocifisso Cristo; questi sono i Giudei che ancora lo crocifiggono, che ancora allontanano da Lui i suoi discepoli, e li tentano e li attirano ad abbandonarlo, e li separerebbero da Lui per sempre. Questi, dunque, sono gli ebrei contro i quali chiuderai le tue porte.

III. "La pace sia con te." In qualunque casa entra Cristo, queste sono le prime parole che dice a quella casa. A qualunque cuore Cristo si manifesti, questo è il beato saluto con cui cerca di conquistare quel cuore per riceverlo e dimorare con lui. È quando stai piangendo per la perdita dell'amore, che impari a sentire quanto fosse prezioso ogni suo segno. È quando ti è stato insegnato a conoscere la tua mancanza di pace, che sentirai che cosa benedetta è vedere il tuo Salvatore venire da te e dire: "La pace sia con te".

JC Hare, Sermoni nella chiesa di Herstmonceux, p. 193.

Riferimento: Giovanni 20:19 ; Giovanni 20:20 . Mensile del predicatore, vol. v., pag. 213.

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