Commento biblico del sermone
Isaia 60:2-3
La manifestazione di Cristo ai Gentili.
I. Il primo segno che fu mostrato al mondo dei Gentili che era sorta la grande Luce che doveva gettare i suoi raggi su di loro così come sulla piccola nazione che solo fino a quel momento aveva conosciuto Dio, fu la stella, la meravigliosa stella, che fu vista nel cielo. Questa stella apparve solo due volte ai Magi, una volta per dire loro di partire e una volta per dire loro che erano arrivati. Tutto il resto era fede. Fede che li ha fatti guardare; fede che li ha fatti raccogliere i loro doni; fede che li ha fatti partire per il loro lungo viaggio e mantenerlo sino alla fine.
II. Era la manifestazione del Redentore, la Luce del mondo, ai Gentili. Ma molto doveva ancora essere fatto prima che i Gentili fossero accolti nella piena uguaglianza di privilegio e grazia con gli Ebrei. Erano trascorsi ancora più di trent'anni prima che lo squarcio del velo del Tempio mostrasse che il muro divisorio era stato abbattuto dalla morte di Cristo, che divideva Ebrei da Gentili; ancora prima che fosse dato l'incarico di andare ad ammaestrare tutte le nazioni, battezzandole nel nome della Santissima Trinità; ancora più tempo prima che la visione di Giaffa e il dono dello Spirito Santo a Cesarea ordinassero a San Pietro di battezzare Cornelio, il primo cristiano gentile, nella Chiesa.
III. Rivendichiamo la nostra parte in quella grandissima gioia con cui i Magi videro il primo splendore di quella stella quando la videro in Oriente. Se facciamo la verità, vale a dire, se cerchiamo veramente di piacere a Dio, vivendo secondo la Sua volontà, con preghiere costanti, confessando i nostri peccati e chiedendo sempre alla Sua grazia di perdonarci di consentirci di obbedire meglio, allora arriviamo al luce, e le nostre opere si manifesteranno come compiute in Dio.
G. Moberly, Sermoni Parrocchiali, p. 36.
Riferimento: Isaia 60:3 . Vescovo Walsham How, Parole semplici, seconda serie, p. 34.