Commento biblico del sermone
Luca 2:26
I. Questa rivelazione fu fatta a un vecchio che aveva sempre aspettato Dio nel servizio del Tempio, conservando nel suo cuore segreto la promessa fatta ai primi padri della sua razza, rinnovata di volta in volta per bocca dei santi profeti di Dio, e infine da uno di essi definito quanto al tempo del suo compimento, e portato entro i limiti di una certa attesa e speranza. Le preghiere e le meditazioni di Simeone, i suoi dialoghi con uomini che la pensano allo stesso modo, le sue osservazioni sugli eventi passati, forse la sua conoscenza delle parole di alcuni saggi che erano arrivati di recente a Gerusalemme chiedendo un re che doveva nascere, lo avevano finalmente convinto che il tempo era vicino; e piacque a Dio confermare la sua speranza mediante una rivelazione interiore dello Spirito. "Gli fu rivelato dallo Spirito Santo che non doveva vedere la morte,
II. Chi ha mai visto un uomo o una donna cristiana morire nella fede, ma li ha sentiti quasi dire le parole del vecchio Simeone: "I miei occhi hanno visto la tua salvezza?" E da dove viene questa forza di salvezza agli occhi dei moribondi? Donde non viene che per quel Bambino che Simeone teneva in braccio mentre profetizzava la caduta e la resurrezione di molti in Israele, e la trafittura dell'anima della Vergine Madre con la spada del dolore.
Nessuna vita se non quella che Gesù Cristo sopportò sulla terra, nessuna morte se non quella che morì sul monte Calvario, potrà mai stabilire la verità del Vangelo ai poveri. Tutta la saggezza e l'erudizione che avrebbero potuto essere esercitate, tutto il potere mondano, persino il potere di comandare alle pietre di diventare pane, tutto questo sarebbe stato vano. Nessun segno avrebbe potuto convincere un povero uomo così efficacemente della simpatia di Dio per lui nel suo basso stato come la nascita del suo Salvatore da una povera fanciulla ebrea, e la manifestazione del Vangelo in una persona così umile.
E per coloro che vedono la vita umana in tutti i suoi aspetti, è subito evidente che nessun sistema di religione potrebbe essere vero che non implichi questo alla sua base, che i poveri, la vasta moltitudine di uomini, sono la considerazione principale. Educa come vuoi; legiferare come vuoi; raddoppiare dalla scienza chimica e dall'abilità del lavoro la produttività della terra; legatevi insieme in associazioni per provvedere contro tutte le contingenze del male; ci saranno ancora i poveri.
Il Vangelo di Gesù Cristo è l'unico Vangelo che arriva ai bisogni dei poveri. Quando Gesù Cristo si umiliò e prese forma di servo, quando dimorò a Nazaret con i suoi genitori, e fu loro sottomesso in una condizione bassa, nobilitò per sempre lo stato di povertà.
Bishop Claughton, Penny Pulpit, nuova serie, n. 620.
Riferimenti: Luca 2:26 . Trecento schemi sul Nuovo Testamento, p. 43. Luca 2:28 . Spurgeon, Sermoni, vol. xxiv., n. 1417.