Commento biblico del sermone
Luca 23:43
I. C'era qualcosa di profetico anche nella parola di oggi. Poiché la crocifissione non finiva, comunemente, con le dodici ore, o le ventiquattro; si protrasse spesso, nei suoi orrori e nelle sue angosce, fino al secondo giorno, al terzo, al quarto. C'era un suono di misericordia proprio oggi, che prometteva una fine più rapida a quelle sofferenze. In Paradiso. Quel nome di riposo e di felicità, appropriato nella Bibbia greca alla patria originaria dell'innocenza dell'uomo, è così trasferito da nostro Signore stesso in uno stato o regione immediatamente al di là della morte, in cui Egli stesso entrerebbe quel giorno stesso; così presto, dunque, che la guerra fu compiuta e il peso della carne messo da parte.
L' oggi così fortemente enfatizzato non lascia alcun dubbio su questa interpretazione. Come altre figure della Sacra Scrittura, il Paradiso è capace di più di un'applicazione; qui all'intermedio, là al finale, dimora dei beati morti; qui a quella presenza di Cristo che è immediata dopo la dissoluzione, di cui san Paolo dice di avere il desiderio di partire e di stare con Cristo, altrove a quella presenza di Cristo che attende la risurrezione, l'adozione e la manifestazione gloriosa della figli di Dio.
II. "Oggi sarai con me in paradiso". Ovunque è l'anima cristiana, mentre il corpo dorme nella polvere, ivi ha viaggiato il Signore, illuminando il nostro Ade, come ha anche consacrato la tomba. Qualunque fosse per noi la casa invisibile, tra morte e gloria, tale fu per Lui. Un passaggio misterioso sembra dirci che in quello stato intermedio lo Spirito di Cristo non era inattivo; che la morte del corpo era l'anima dell'anima, e che in qualche missione d'amore e di potere ha viaggiato in quell'intervallo, portando speranza e salvezza ad alcuni detenuti di un mondo tutt'altro che perfetto.
Il testo è una parola di beata speranza per coloro che piangono i beati morti; anche per coloro che sentono quel naturale, inevitabile, umano ritrarsi da un viaggio nell'oscurità in un paese sconosciuto e in un mondo non realizzato. Cristo è lì in un senso in cui non è qui; eccoli, e là sarai nella tua stagione, con Lui in Paradiso.
CJ Vaughan, Parole dalla Croce, p. 15.
Riferimenti: Luca 23:43 . J. Keble, Sermoni per la Settimana Santa, p. 258; JE Vaux, Sermon Notes, 3a serie, p. 26. Luca 23:44 . J. Wells, giovedì Penny Pulpit, vol. xiii., p. 421. Luca 23:45 . Omiletic Quarterly, vol. iv., pag. 267.