Marco 1

La cura della madre della moglie di Simone.

Il dolore, la malattia, il delirio, la follia, come le grandi infrazioni alle leggi della natura come gli stessi miracoli, sono presenze così reali all'esperienza umana che ciò che non ha relazione con la loro esistenza non può essere il Dio del genere umano. E l'uomo che non riesce a trovare il suo Dio nella nebbia della sofferenza, non meno di colui che dimentica il suo Dio al sole della salute, ha imparato poco né da San Paolo né da San Giovanni.

I. Ogni sofferenza è contro l'ordine ideale delle cose. Nessun uomo può amare il dolore. È una cosa sgradevole, brutta, ripugnante. Quanto più vera e delicata è la costituzione corporea e mentale, tanto più deve ritrarsi dal dolore. A nessuno, credo, potrebbe non piacere il dolore tanto quanto il Salvatore deve averlo detestato. A Dio non piace; Allora è dalla nostra parte in questa faccenda. Sa che è doloroso essere sopportato; una cosa che Egli scaccerebbe dal Suo universo benedetto, se non per ragioni.

II. Guardiamo al miracolo ricevuto dalla donna. Aveva una gran febbre. Si agitava da una parte all'altra in vani tentativi di alleviare una miseria senza nome. Un'improvvisa cessazione dei movimenti incontrollati; una freschezza che scivolava attraverso la pelle ardente; un senso di risveglio nel riposo; una coscienza di benessere onnipervadente, di forza che vince la debolezza, di luce che sposta le tenebre, di sollecitazione alla vita nel cuore; ed ecco! è seduta sul letto, una mano che le stringe, un viso che guarda nel suo. Ha giudicato la cosa malvagia, ed è andata.

III. In materia di guarigione, come in tutti i miracoli, troviamo Gesù che compie le opere del Padre. Dio è il nostro Salvatore; il Figlio di Dio viene a guarire i malati, facendo davanti ai nostri occhi ciò che il Padre, per le sue stesse ragioni, fa da dietro il velo della sua creazione e delle sue leggi. La cura viene per legge; viene dal medico che fa pesare la legge su di noi. Ci svegliamo, ed ecco! è Dio il Salvatore.

Ho bisogno, per combattere l'idea volgare che l'essenza dei miracoli risieda nel loro potere, soffermarmi ulteriormente su questo miracolo? Sicuramente nessuno che onora il Salvatore lo immaginerà per un momento, mentre entrava nella camera dove la donna giaceva tormentata, dicendo a Se stesso: "Ecco un'opportunità per mostrare quanto è potente il Padre mio!" No. C'era sofferenza; qui stava guarendo. Quello che potrei immaginare che Lui dicesse a Se stesso sarebbe: "Qui posso aiutare! Qui mio Padre mi permetterà di portare avanti la Mia guarigione e di restituirla al suo popolo".

G. Macdonald, Miracoli di Nostro Signore, p. 25.

Riferimenti: Marco 2:1 ; Marco 2:2 . Omiletic Quarterly, vol. vi., pag. 8; HM Luckock, Impronte del figlio dell'uomo, p. 38.

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