Marco 14:3

Fu mentre nostro Signore era sdraiato a un pasto serale, dove erano presenti Lazzaro e molti altri ospiti, e dove era presente la meno contemplativa, ma probabilmente, non meno esemplare suor Marta, che Maria entrò portando un alabastro fiala dell'essenza preziosa; e con parole forse, o gesti, non trascritti, ma espressivi dell'adorazione che ha suscitato un tale atto di omaggio, ha elargito il prezioso liquido sul capo e sui piedi del Redentore, in modo tale che tutta la casa è piena del odore del profumo.

I. Se quando Iscariota interpose la sua domanda odiosa, intempestiva, detestabile e incongrua, adducendo invano il nome del sacro povero: "Perché si è fatto questo spreco? Perché tutto questo non è stato concesso ai poveri?" se fosse stato abbastanza severo, avrebbe potuto rispondere: "Questo spreco è stato fatto perché Cristo ha scelto di farsi amico, avvocato e rappresentante dei poveri"; e quanto più un uomo adora veramente Cristo, tanto più certamente deve considerare i poveri con i più piccoli, i più sofferenti di cui il Salvatore si è identificato.

Questo spreco fu fatto, come lo spreco del granoturco nella parabola, affinché morisse e risorgesse cento volte. Se Giuda avesse saputo apprezzare quell'atto di adorazione di Maria, sarebbe sceso in pace nella sua tomba e sarebbe vissuto nella storia sacra, uomo onorato e santo.

II. È bene notare che le due occasioni in cui nostro Signore si espresse con la più generosa approvazione, furono entrambe essenzialmente atti di adorazione e nient'altro che adorazione, non mescolata con alcun elemento utilitaristico, con qualcosa di diretta e materialmente utile tendenza; ambedue azioni di sacrificio di sé, una all'onore personale di nostro Signore, l'altra al mantenimento delle cerimonie del tempio; uno era il dono del profumo, l'altro era il dono della povera vedova dei due acari che fanno un soldo; ma entrambi godettero allo stesso modo della lode senza riserve del Redentore.

Strano pensare che ora, quando per diciotto secoli la fragranza di quel profumo è evaporata, e le sue particelle componenti sono state dissipate e soffiate qua e là nell'atmosfera, e mentre quei due acari si sono completamente corrosi e si sono riuniti agli elementi primordiali della natura, la memoria di queste due donne sopravvive, e sopravviverà per sempre finché vive il Vangelo, come i rappresentanti, uno di generosa liberalità, l'altro di indigente liberalità, ma ambedue per forza d'esempio istigatori di incommensurabile, incalcolabile beneficenza, semplicemente per aver fatto quello che potrebbero.

WH Brookfield, Sermoni, p. 158.

Riferimenti: Marco 14:3 . RM McCheyne, Memorie e resti, p. 407. Marco 14:3 . W. Hubbard, Pulpito del mondo cristiano, vol. xxiv., pag. 282; Omiletic Quarterly, vol. ii., pag. 1; HW Beecher, Ibid., p. 340; AB Bruce, La formazione dei dodici, p. 300; T. de Witt Talmage, Old Wells Dug Out, p. 36.

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