Commento biblico del sermone
Marco 7:32-35
I. Gli amici portarono il loro amico sofferente per chiedergli la mano risanatrice del Signore. Non ha rifiutato la loro preghiera. Ha dato loro quello che hanno chiesto. Ma sospirò mentre lo dava. Sospirò, senza dubbio, con un senso di pesantezza e dolore, anche mentre rallegrava i loro animi concedendo il vantaggio che chiedevano. Non hanno avuto dubbi nel chiedere. Pensavano di sapere abbastanza bene che sarebbe stata una grande benedizione per il loro amico essere restaurati.
Il Signore sapeva più di loro, e sospirò mentre esaudireva la loro preghiera. Non possiamo applicare questo pensiero a noi stessi? Spesso desideriamo le cose e preghiamo per le cose per noi stessi e per i nostri amici, senza dubitare che questo o quello che chiediamo sarà un grande vantaggio e benedizione per noi o per loro. A volte la richiesta viene respinta, e siamo inclini a rimanere delusi e forse a lamentarci. A volte la preghiera è esaudita.
Non possiamo pensare che a volte il Signore misericordioso sospira mentre ce lo concede, sapendo ciò che poco sappiamo, che forse risulterà non per il nostro bene ma per il nostro male che dovremmo avere ciò che abbiamo chiesto? prevedendo che ci porterà forse in tentazioni e pericoli, che altrimenti potremmo sfuggire.
II. Ma la particolare preghiera offerta nel caso in esame sembra suggerire riflessioni ancora più particolari. Il malato in questo caso era sordo e quasi senza parole. Il Signore gli restituì sia il suo udito che la sua voce, e sospirò per darli. Un uomo era sicuro di essere migliore e di piacere meglio a Dio e di morire più felicemente perché il suo potere di udito restaurato ha portato tutta questa moltitudine di cose nuove ai suoi pensieri e alla sua conoscenza? E, ancora, la sua lingua allentata, era così sicuro che il dono della voce così a lungo trattenuto non gli avrebbe portato altro che bene? Era certo che la lingua sciolta sarebbe stata sempre impiegata a pronunciare parole buone e sane, e che una veglia sacra sarebbe stata posta sulla porta delle sue labbra, ora finalmente fatto vocale con suoni articolati? Senza dubbio fu nell'anticipazione di un futuro che l'uomo non poteva prevedere che il Signore sospirò anche in mezzo al suo atto di misericordia, e diede il dono desiderato, ma con timore, pesantezza e angoscia d'animo.
La narrazione può ben farci pensare a come può essere con noi stessi se, pensando al nostro modo di vivere e di agire, il nostro possesso di tutti questi preziosi sensi e poteri sia stato ed è davvero una benedizione per noi, affinché il Signore possa si pensa che ce li abbia dati con amore e misericordia, o se dovremmo piuttosto pensare che Egli sospirò nel darli.
G. Moberly, Plain Sermons at Brightstone, p. 134.