Commento biblico del sermone
Marco 7:33
I. Nostro Signore sembra aver fatto a pezzi quest'uomo. Potrebbe aver inteso che la moltitudine seguisse con i loro occhi ciò che stava intorno a lui, affinché la potenza che c'era nell'azione, la potenza che sta alla base dell'azione, si sarebbe soffermata e così sarebbe affondata più sicuramente nei loro spiriti. Seguendo anche noi il Redentore, non possiamo forse sentire che nella nostra vita Egli ci ha separati dalla moltitudine? Abbiamo avuto momenti terribilmente preziosi come erano quando qualcosa della misericordia di Dio ci ha fatto sentire che Dio e noi esistiamo da soli, in questo potente universo, qualcosa che ha escluso la folla, affogato il rumore, fermato le ruote del mondo, preso in una sorta di sacra solitudine, e ci ha fatto sentire con profonda serietà: "Io vivo, Dio vive, mio Dio e mio Signore.
«Mentre Dio può avere compassione dei numeri, mentre noi possiamo comprendere il Signore Gesù alzando gli occhi e vedendo le moltitudini mosse a compassione, tuttavia quello stesso Beato è anche il Buon Pastore che lascia la Gerusalemme celeste, lascia i novant'anni -nove perfetti dei cento esseri di Dio, e vanno a cercare ea salvare colui che è perduto.
II. Eppure, segna la tristezza del Divin Guaritore. Guardò il cielo e sospirò. Quel sospiro deve far parte della perfetta rivelazione del Padre. In quel sospiro, come in tutto il resto, c'è una porzione, un frammento, dell'amore di Dio per noi. Non potrebbe essere che stava sopportando i nostri dolori e portando i nostri dolori proprio nel momento in cui li stava guarendo e ne aveva compassione? E in questo apprendiamo la verità, che non c'è sacrificio di sé, non c'è commissione di misericordia, non c'è ministero dell'amore, non c'è opera di bontà, non c'è grande atto di gentilezza, che non implichi scrupoloso e l'abbandono di sé.
Qualsiasi alleviamento del dolore umano deve avere un costo. Immagina cosa giaceva nel Suo cuore; immaginate per l'uomo più puro e santo cosa significhi entrare in contatto con l'uomo con lo spirito immondo. E in tutti i ministeri della nostra umanità dolente e indebolita potete essere sicuri che non ce ne sono di simili a Cristo che non siano toccati dalle ombre della Croce.
TJ Rowsell, Penny Pulpit, nuova serie, n. 343.