Commento biblico del sermone
Marco 8:31
L'intimazione di Cristo delle sue sofferenze.
Il momento in cui Gesù iniziò a parlare ai Suoi discepoli delle Sue sofferenze fu il momento in cui i Suoi apostoli avevano confessato apertamente la Sua divinità. Ecco dunque un punto da cui fare i conti e su cui ragionare. Possiamo ora iniziare con l'indagine, a quale incentivo e da quale istruzione si può trarre il fatto registrato, che quando Gesù ebbe tratto dai suoi discepoli il riconoscimento della sua divinità, allora, e non prima, cominciò a dire loro delle sue sofferenze.
I. Gli Apostoli non avrebbero potuto avere che le più indistinte apprensioni dell'ufficio e della missione di nostro Signore, fintanto che ignoravano la morte che Egli aveva intrapreso a morire. Cristo ha rinviato il parlare delle Sue sofferenze finché i Suoi discepoli non avevano piena fede nella Sua divinità. Tanto da dire: "Non servirà a nulla parlare loro della Mia morte finché non saranno convinti della Mia Divinità. Finché conosceranno Me solo come Figlio dell'uomo, non saranno disposti ad ascoltare la Croce; quando mi conosceranno anche come Figlio del Dio vivente, allora sarà tempo di raccontare l'ignominia e la morte».
II. Ci sembra del tutto giustificato cogliere dal testo, che d'ora in poi nostro Signore ha fatto menzione molto frequente della sua croce. E ciò che è molto osservabile è che sembra essere stato in occasioni in cui i discepoli probabilmente si erano gonfiati ed esaltati, che da allora nostro Signore si è particolarmente sforzato di imprimere loro che doveva essere rifiutato e ucciso. Impara ad aspettarti e ad essere grato per qualcosa di amaro nella coppa, quando la fede ha vinto la vittoria e hai gustato, in misura non comune, i poteri del mondo invisibile.
Il trionfo ci renderebbe orgogliosi, se non seguito dall'umiliazione; e il buon medico che ha dato il proprio sangue per salvarci dalla morte, con misericordia preverrà la febbre, aprendo una vena. Quando Cristo ci mostra la corona, ci ama troppo, non comunemente per seguirla con la deposizione della croce.
H. Melvill, Pulpito di Penny, n. 2.268.
Riferimenti: Marco 8:31 . AB Bruce, La formazione dei dodici, p. 173; W. Hanna, La vita di Nostro Signore sulla Terra, p. 250.