Commento biblico del sermone
Marco 8:5
Nostro Signore Gesù Cristo, mentre sta per compiere un miracolo di grazia onnipotente, prima ordina ai suoi discepoli di contare sulle proprie piccole scorte, per vedere che cosa hanno per esso; che cosa hanno, per quanto insignificante in quantità, della stessa specie e specie con la cosa desiderata; producendo ciò, Egli farà il resto; anzi, Egli farà tutto, in quanto tutto ciò che possono portare è assolutamente privo di valore e di nulla per l'oggetto.
"Quanti pani hai?" è la sua domanda preliminare in tutto. Quando gli vengono portati i sette pani, solo allora inizia a lavorare. Le applicazioni di questa verità sono molte e diverse.
I. Lo vediamo in Inspiration. Dio si è degnato di usare l'infermità umana come veicolo della nostra illuminazione, lasciandola inferma, lasciandola umana, dove non importa che noi la conosciamo, ma rafforzandola per debolezza ed elevandola al di sopra della terra dove vuole che sappia la cosa cioè in quanto conteneva la cosa che dobbiamo fare o la cosa che dobbiamo essere. "Quanti pani hai?" Quindi, usando questi, Cristo si moltiplicherà e benedirà.
Porta fuori tutti i tuoi doni, così come sono, di comprensione, cultura, conoscenza ed espressione, portali alla luce; e poi Cristo, prendendoli nelle tue mani, te li restituirà benedetti e benedetti, perché siano per le generazioni non ancora nate la luce della loro vita e la consolazione del loro sonno e del loro risveglio.
II. Ciò che è vero per il Libro è vero anche per la vita. "Quanti pani hai?" Cristo pone questa domanda, giorno per giorno, a ciascuno di noi. Ci sono molti che dicono che non ho lavoro per Cristo e nessuna missione. La mia non è una stazione elevata; la mia non è una grande sfera; la mia non è una lingua eloquente o un modo popolare o un'influenza eloquente. Lasciami vivere il mio piccolo giorno, e tornare alla terra da cui sono stato preso.
Gravemente, con dolore, ma anche con fervore e dolcezza, Cristo si rivolge a voi oggi dicendo: Pensate ancora una volta quanti pani avete? Niente? Non un'anima? Non un corpo? Non è tempo? Non un amico o un vicino al quale si possa dire una parola gentile, o fare un atto gentile, nel nome, per amore, di Gesù? Portalo fallo, dillo come quello che hai; molto piccolo, molto banale, molto inutile, se vuoi; eppure ricorda il detto: "Ha fatto ciò che poteva".
CJ Vaughan, Sermoni del tempio, p. 166.