Matteo 11:27

I. Possiamo conoscere Cristo, eppure non possiamo. Sembra una strana contraddizione dirlo, eppure è una contraddizione che si applica a moltissime anche delle cose create. Li conosciamo e non li conosciamo. Sappiamo come si comportano; abbiamo visto, o possiamo immaginarci una nozione di essi, ma non sappiamo cosa siano nella loro stessa natura. Così è con il sole nel cielo: tutti abbiamo sentito il suo calore, e visto il suo splendore; sappiamo come fa maturare i frutti della terra e rende il mondo tale in cui possiamo vivere; eppure ciò che è in se stesso, di ciò che è stato fatto, o come che noi non sappiamo, e probabilmente non possiamo sapere.

E così è molto di più con Colui dal quale è stato fatto il sole. Conosciamo la sua bontà e la sua potenza; Abbiamo sentito il suo amore e la sua misericordia; e anche della sua stessa persona, poiché gli piacque di farsi carne e di abitare in mezzo a noi, possiamo facilmente concepire. Ma ciò che Egli è in Sé l'Eterno, l'Incomprensibile che noi non possiamo conoscere. Nessuno tranne la Divinità sa cos'è la Divinità; nessuno conosce il Figlio, salvo il Padre; nessuno conosce il Padre, salva il Figlio; nessuno conosce le cose di Dio, salvo lo Spirito di Dio.

II. In che senso è vero che nessuno conosce il Padre, se non colui al quale il Figlio lo rivelerà? o, in altre parole, qual è la conoscenza del Padre che noi cristiani abbiamo acquisito? Quando mi metto a pensare, anche solo per un momento, alla luce del Vangelo di Cristo, quando mi immagino di essere come uno a cui il Figlio non ha rivelato il Padre, sembra accrescere il mio senso di felicità che è essere stato ammaestrato da Cristo.

Considerate infatti cosa si deve dire che "Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo Figlio unigenito, affinché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia vita eterna". In queste poche parole è racchiuso tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Possiamo davvero dire di conoscere il Padre, quando Cristo ci ha rivelato tanto del suo amore e della sua santità infiniti.

T. Arnold, Sermoni, vol. iii., pag. 29.

Riferimenti: Matteo 11:27 . BF Westcott, La fede storica, p. 205. Matteo 11:27 ; Matteo 11:28 . Spurgeon, Trecento contorni sul Nuovo Testamento, p. 20.

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