Commento biblico del sermone
Matteo 13:28
Osservare:
I. qual è la causa di tutto il male che vediamo nel mondo e nella Chiesa. "Un nemico ha fatto questo." Nella misura in cui lottiamo contro quel nemico, otteniamo il coraggio di compiere l'opera di Colui che è più grande di lui. Come ci sono momenti in cui l'uomo deve dormire e lasciare un'opportunità all'ingresso di un nemico, così nostro Signore intende dirci che ci sono momenti e circostanze in cui la massima vigilanza dell'uomo non può tenere fuori il nemico dell'uomo.
O, in altre parole, la sua potenza per il male è maggiore della nostra per il bene; e finché durerà il sistema attuale avrà ancora opportunità per il male. "Mentre gli uomini dormivano" perché non sono che uomini; e la vigilanza incessante e la sorveglianza continua di successo sono fuori dalla portata dell'uomo. Comprendi che non dobbiamo aspettarci un successo perfetto per il lavoro che facciamo per Dio. "Mentre gli uomini dormivano;" sì, anche quando stanno facendo del loro meglio, il nemico interferirà per ostacolare.
II. C'è un sonno che l'uomo può evitare, un fallimento che può impedire un sonno di incuria e pigrizia; e quanto ha avuto occasione di seminare il nemico mentre gli uomini dormivano un tale sonno! Quante volte l'osservatore avrebbe dovuto vegliare mentre il nemico veniva e seminava zizzania nel grano! Ci sono lezioni di avvertimento e incoraggiamento in queste due frasi. Un nemico sta seminando e noi dormiamo; eppure quanto più costantemente e frequentemente potremmo svegliarci e guardare.
La lezione del testo ci proibisce di essere troppo ottimisti o di avere aspettative troppo elevate in qualsiasi opera che svolgiamo per Dio; eppure ci insegna, d'altra parte, a non arrendersi nella disperazione. È una lezione che vieta la presunzione o lo sconforto; una lezione che ci avverte a una vigilanza più strenua; una lezione dell'amoroso Salvatore, che ci insegna, se a volte, essendo solo uomini, dormiamo, e il nemico coglie la sua opportunità, perseveranza, fede, coraggio, tutt'altro che sconforto, tutt'altro che incuria, quando stiamo facendo un'opera per Dio e per Cristo.
Il vescovo Magee, Pulpito del mondo cristiano, vol. i., pag. 305.