Commento biblico del sermone
Matteo 18:19,20
I. Quando si considerano le grandi promesse che si fanno alla preghiera, e particolarmente la grande benedizione legata al culto pubblico che implicano le parole del testo; quando consideriamo, inoltre, quanto siano sacre e quasi divine le preghiere della Chiesa, e come queste stesse preghiere siano quasi in qualche modo santificate e rese più accettabili dalla santità dei luoghi in cui ci incontriamo, è sicuramente un È molto degno di essere indagato come mai i cristiani in generale traggano così poco beneficio dalle preghiere della Chiesa, in confronto a ciò che ci si potrebbe a ragione aspettare che facciano. Senza dubbio il motivo è perché le persone vengono in chiesa senza considerazione; non pensano a Dio né si preoccupano seriamente.
II. Può, infatti, essere quasi impossibile per chiunque escludere il mondo dai suoi pensieri quando viene in chiesa, se altre volte ne è molto preso; ma poi, quando scopre di non poter pregare a causa dei pensieri erranti, questo dovrebbe ricordargli che si trova in una maniera pericolosa e cattiva, che c'è qualcosa di sbagliato nel suo modo di andare. Perché può essere abbastanza sicuro se la sua mente è troppo distratta per aspettare Dio, che sta servendo un altro padrone. È evidente che le nostre preghiere dipendono dal nostro modo di vivere. Nessuno può esprimere desideri che non sente, ma chi più sente la sua mancanza di assistenza da parte di Dio sarà sicuro di pregare bene.
III. Non possiamo dubitare che le parole del testo contengano una grande e sicura verità che, al di là dei consueti e sicuri benefici della preghiera, dove due o tre sono riuniti nella chiesa, c'è Cristo in mezzo a loro, in qualche modo misterioso e vivificante oltre ogni comprensione presenti per ascoltare le loro preghiere, presenti con potere divino per benedirli e dare loro la Sua pace.
Come ogni uomo vive, così prega, e finché vive rettamente pregherà rettamente; e mediante la preghiera seria e devota gli uomini sono portati in una misteriosa vicinanza al Dio Onnipotente; sentono sotto di loro e intorno a loro le braccia eterne.
Sermoni semplici dei collaboratori di "Tracts for the Times", vol. i., pag. 206.
Riferimenti: Matteo 18:19 . EM Goulburn, Pensieri sul personale. Religione, pag. 132; J. Thomas, Catholic Sermons, vol. ii., pag. 109. Matteo 18:19 ; Matteo 18:20 . Parker, Pulpito di Cavendish, vol. ii., pag. 245.