Matteo 27:24

Il personaggio di Pilato.

I. Non c'è nulla nel racconto evangelico di Pilato che sia ripugnante alla rappresentazione di Filone e Giuseppe. Un uomo di mondo senza principi è descritto in entrambi. Da nessuna parte possiamo fissare su Pilato una sola convinzione, morale o religiosa. Quando è entrato in contatto con la ferma convinzione negli altri era assolutamente perplesso. Quando i Giudei ebbero rimostrato di non portare in città le effigi di Cesare, li minacciò di morte immediata; ma lo storico ebreo ci dice che hanno scoperto la gola alla spada, dicendo: "La morte è meglio che le nostre leggi dovrebbero essere infrante", e lo spirito debole fu sopraffatto da un coraggio così incomprensibile come potrebbero gli uomini essere disposti a morire su un questione di immagini? e depose le sue crudeli minacce, non senza ammirazione, e riportò a Cesarea le odiose insegne.

Per dieci anni riuscì a governare il popolo più ostinato di tutti gli affluenti dell'Impero, per un padrone difficile da accontentare. Forse dal punto di vista romano aveva meriti come governatore. Dove vedeva chiaramente la sua strada era fermo. La sua crudeltà e durezza sembravano, forse, il miglior mezzo per frenare una razza più turbolenta, e così furono deliberatamente adottate. Pilato era dunque un uomo dedito alla propria professione, che faceva del suo meglio per soddisfare il padrone che serviva, e sperava di essere ricompensato a tempo con un comando superiore. Ma i Giudei conoscevano bene il punto debole della sua posizione, e il potere che essa dava loro su di lui: «Se lasci andare quest'uomo, non sei amico di Cesare».

II. Invece di considerare il governatore romano un mostro senza eguali, sono persuaso che personaggi di quel tipo siano i più comuni che si possano trovare. L'uomo che, molto impegnato nei propri impegni mondani, si convince, per mezzo dell'invio di Dio, che Cristo è veramente il Figlio di Dio e il nostro Redentore, ma non ha il coraggio morale di portare quella verità a casa nel suo cuore, e lascia che plasmi tutta la sua vita indipendentemente da ciò che gli altri potrebbero dire di lui, è un personaggio difficile da scoprire? Dire: "Non trovo in lui alcuna colpa", lavarsi le mani dalla partecipazione al Suo sangue, erigere su di Lui "il Re dei Giudei" e rifiutarsi di abbatterlo, tale era il Cristianesimo di Pilato; e temo che molti uomini non vadano oltre. Se, per paura di essere singolari, non osiamo seguire Colui che sappiamo avere il diritto di guidarci,

Monsignor Thomson, Lincoln's Inn Sermons, p. 47.

Riferimenti: Matteo 27:24 ; Matteo 27:25 . Spurgeon, Sermoni, vol. xxviii., n. 1648; HW Beecher, Sermoni, 1a serie, p. 92.

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