Commento biblico del sermone
Romani 10:12
I. Questa dichiarazione, all'epoca in cui fu pronunciata per la prima volta, fu probabilmente egualmente stupefacente per l'ebreo e per il greco: per l'ebreo, con le sue tradizioni discendenti da lungo tempo, il suo senso di privilegio del genere più elevato, la sua abitudine di considerare le nazioni della terra come in qualche misura impure al fianco del popolo della circoncisione, per sentirsi dire che entro i confini della Chiesa deve spogliarsi del suo privilegio e prendere posizione secondo la sua crescita spirituale in Cristo e non secondo il purezza del suo sangue; per il greco, con il suo intelletto ardente e indagatore, il suo acuto senso della bellezza, il suo franco godimento di una vita piena e sensuale, sentirsi dire che all'interno della Chiesa non era migliore di uno della strana razza dei cinesi del mondo romano che conosceva vagamente come credere nelle meraviglie e adorare le astrazioni,
E quindi è, probabilmente, che nei suoi primi giorni il cristianesimo fece più progressi nelle popolazioni miste, come quelle di Antiochia, di Efeso e di Corinto, dove l'ebreo era un po' meno ebreo, e il greco un po' meno greco, che tra i puri Ebrei di Gerusalemme, o puri Greci di Atene.
II. Ma, per quanto sorprendente potesse essere, eccolo lì, uno dei principi fondamentali della Chiesa cristiana. Senza dubbio le peculiarità nazionali o etniche hanno avuto un'influenza molto grande nel determinare l'umanità a ricevere il giogo facile di Cristo e nel modificare il cristianesimo di varie lingue e popoli; ma una volta dentro la Chiesa, un uomo è un uomo; il corpo, l'anima e lo spirito di un uomo sono le qualifiche per entrare nella Chiesa di Cristo, non il sangue di Abramo, Isacco e Giacobbe, o la pura discendenza dalle oscure glorie di Teseo o di Erode.
III. La Chiesa cristiana dei primi secoli era decisamente una grande confraternita. Forse nel momento in cui san Paolo sostenne l'ammissione di ebrei e greci nella stessa comunità, molti dei suoi connazionali immaginarono che stesse introducendo una lunga guerra di sette in quella società in cui tutto dovrebbe essere pace e amore. Eppure la guerra tra l'ebreo cristiano e il greco cristiano passò presto, e da questa massa in fermento nacque la Chiesa cattolica come la vediamo alla fine del terzo secolo.
Non possiamo sperare che venga il tempo in cui le antiche tradizioni della Chiesa inglese, rinfrescate e vivificate da nuove influenze, sotto la guida dell'Unico Spirito, possano elevarsi a una saggezza superiore ea una nuova vita, e conquistare più perfettamente l'amore di un fraternità più grande?
S. Cheetham, Sermone predicato il giorno di Sant'Andrea, 1871.
Riferimenti: Romani 10:12 ; Romani 10:13 . Omilista, nuova serie, vol. ii., pag. 463. Romani 10:13 ; Romani 10:14 . Rivista del sacerdote, vol. v., pag. 32.