Commento biblico del sermone
Salmi 107:6
I. In tutti i cambiamenti di questa vita mortale, il salmista non vede alcuna reale possibilità, nessun vero cambiamento, ma l'educazione ordinata di un Padre giusto e amorevole, la cui misericordia dura in eterno, che castiga gli uomini come un padre castiga i suoi figli, perché il loro profitto, affinché possano essere partecipi della sua santità, nella quale soli sono la vita e la gioia, la salute e la ricchezza. A prima vista sembra la peggiore delle notizie, quella che ci dice l'articolo nono: che il nostro peccato originale, in ogni persona nata in questo mondo, merita l'ira e la maledizione di Dio.
E quindi sarebbe la peggiore delle notizie se Dio fosse solo un Giudice, infliggendo tanto dolore e miseria per tanto peccato, senza alcun desiderio di ripararci e salvarci. Ma se ricordiamo il benedetto messaggio del Salmo; se ricordiamo che Dio è nostro Padre, che Dio ci sta educando, che Dio non ha né parti né passioni, e che quindi l'ira di Dio non è diversa o contraria al suo amore, ma che l'ira di Dio è il suo amore in altra forma, che punisce uomini solo perché ama gli uomini, allora il nono articolo ci porterà le migliori notizie.
Se il nostro peccato non avesse meritato l'ira di Dio, allora Egli non si sarebbe arrabbiato con esso; e allora l'avrebbe lasciata sola, invece di condannarla e condannarla alla distruzione eterna come ha fatto; e poi, se il nostro peccato fosse stato lasciato solo, saremmo stati lasciati soli a peccare e continuare a peccare, diventando sempre più malvagi finché il nostro peccato non fosse diventato la nostra rovina.
Ma ora Dio odia il nostro peccato e ci ama; e perciò desidera sopra ogni cosa liberarci dal peccato e bruciare il nostro peccato nel suo fuoco inestinguibile, affinché noi stessi non possiamo essere bruciati in esso.
II. Se queste parole sembrano strane ad alcuni di voi, sarà solo una nuova prova per me che la Bibbia è ispirata dallo Spirito Santo. Niente mi mostra quanto ampia, quanto profonda, quanto saggia, quanto celeste sia la Bibbia, da vedere quanto i cristiani medi siano indietro rispetto alla Bibbia nel loro modo di pensare, quanto la salvezza che essa offre sia troppo gratuita per loro, l'amore che proclama troppo ampio per loro, il Dio che rivela troppo buono per loro, così che si ritraggono dal prendere la Bibbia e confidare nella sua pienezza e credere onestamente alla beata verità che Dio è amore.
C. Kingsley, Sermoni di città e di campagna p. 446.