Salmi 138:8

8 L'Eterno compirà in mio favore l'opera sua; la tua benignità, o Eterno, dura in perpetuo; non abbandonare le opere delle tue mani.

Salmi 138:8

(con Salmi 56:4 ; Salmi 61:2 )

I. La mano di Dio è in ogni cosa. Nessun punto è più distinto da uno spirito fiducioso e fiducioso, nessuna verità è più salda di questa. Non ci sono casualità in questo mondo; non c'è evento che non abbia il suo significato, le sue connessioni e la sua fine. La fiducia che dà pace, fermezza e forza alla mente si fissa sulle opinioni che la Bibbia dà di Dio, della Sua agenzia e dei Suoi scopi, come un Dio che si occupa di ogni cosa e che agisce in ogni cosa in riferimento a un fine degno di se stesso.

II. La parola di Dio, in cui riposa la fede, contempla l'uomo in tutte le diverse circostanze del suo essere, in ogni condizione possibile o ipotizzabile in cui può essere posto. La promessa di un Salvatore, e di ogni bene in Lui, copre tutti i nostri interessi; perciò la parola che ci è data è piena di promesse, ed esse sono «oltremodo grandi e preziose» grandi nella loro portata, perché non c'è circostanza che non raggiungano; preziosi nel loro carattere, perché non c'è esigenza nei nostri affari a cui non siano adatti.

III. Tutte queste promesse sono promesse in Cristo Gesù; e qui abbiamo l'evidenza della loro certezza, la certezza del loro adempimento.

IV. La fiducia del cristiano è stata effettivamente messa alla prova con l'esperimento e non è mai venuta meno. La fiducia in Dio amministra sempre pace e gioia allo spirito umano.

E. Mason, L'eredità di un pastore, p. 124.

Riferimenti: Salmi 138:8 . JJ West, Penny pulpito, n. 1441; A. Maclaren, Cenni sull'Antico Testamento, p. 152; Spurgeon, Mattino dopo Mattino, p. 144; Ibid., Sermoni, vol. v., n. 231, e vol. xxv., n. 1506; JH Evans, Giovedì Penny Pulpit, vol. iv., p. 145; AP Peabody, Pulpito del mondo cristiano, vol. XII., p. 158. Salmi 138 Bishop Thorold, Rivista del clero, vol. xx., pag. 23.

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