Salmi 40:10

La necessaria apertura di una santa esperienza.

I. Notare il fatto evidente che una vera esperienza interiore, o scoperta di Dio nel cuore, è essa stessa un impulso di automanifestazione, come lo sono tutto l'amore e la gratitudine. È in ogni caso l'istinto di un cuore nuovo, nella sua esperienza di Dio, a riconoscerlo.

II. Il cambiamento implicito in una vera esperienza cristiana, o la rivelazione di Dio nel cuore, è per sua stessa natura l'anima e la radice di un cambiamento esteriore che è corrispondente. La fede impiantata è una fede che funziona in dimostrazioni appropriate e deve funzionare con la stessa certezza che un cuore vivo deve battere o pulsare.

III. Se qualcuno propone in anticipo, nei suoi sforzi religiosi o nella ricerca di Dio, di entrare in un'esperienza segreta o di mantenerla segreta, il suo sforzo è chiaramente uno che falsifica la nozione stessa di pietà cristiana; e se riesce, o sembra riuscire, pratica solo una frode, nella quale si impone.

IV. La grazia di Dio nel cuore non manifestata o tenuta segreta, come molti propongono che sarà, anche per tutta la loro vita, sarà certamente soffocata ed estinta.

V. Il Vangelo, ovunque e in ogni modo possibile, chiama le anime rinnovate in Cristo a vivere una vita aperta di sacrificio e di dovere, e così a testimoniare una buona confessione. "Vieni e seguimi" è la parola di Gesù. "Rinnega te stesso, prendi la tua croce e seguimi".

VI. Non c'è ombra di incoraggiamento data a questa nozione di salvezza dalla pietà segreta in nessuno degli esempi o insegnamenti della Scrittura. Il vero discepolo è pensato come un uomo che difende il suo Maestro ed è disposto a morire per il suo Maestro. "Voi siete la luce del mondo", e la luce del mondo è illuminata per risplendere.

H. Bushnell, La nuova vita, p. 361.

Riferimenti: Salmi 40:16 . T. Rees, Pulpito gallese di oggi, p. 364. Salmi 40:17 . Warburton, giovedì Penny Pulpit, vol. vii., p. 133; G. Bainton, Pulpito del mondo cristiano, vol. ix., pag. 369.

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