Commento biblico del sermone
Salmi 50:21-22
La disposizione di molti a interpretare erroneamente il governo morale di Dio deriva da una sua caratteristica notevole, sulla quale si richiama la nostra attenzione in questo passaggio. Gli uomini fraintendono e interpretano male il maestoso silenzio di Dio. "Ho taciuto". Questa è stata la regola nei rapporti di Dio con gli uomini, ed è su questa regola che gli uomini presumono.
I. Perché Dio tace e si mostra paziente oltre che forte, pur essendo provocato ogni giorno? La risposta è, non perché sia indifferente al peccato, e non perché non intenda punirlo, ma perché ha stabilito qui alcune condizioni per la nostra libertà vigilata, e non è così incoerente da ribaltarle. L'uomo è stato creato da Dio a sua immagine, in questo rispetto a tutti gli altri, che possedeva fin dall'inizio un potere di volontà indipendente, una capacità di libero arbitrio, per il giusto e doveroso esercizio di cui doveva essere elevato al suo proprio destino e atto a condividere le glorie dell'Essere Divino.
Se Dio ha rotto il silenzio e ha inflitto punizione ogni volta che abbiamo trasgredito contro di Lui, potrebbe diventare nostra volontà non trasgredire contro di Lui; ma sicuramente la nostra volontà sarebbe libera solo in un senso molto limitato della parola.
II. Un'ulteriore spiegazione del silenzio di Dio sta nella Sua compassione tollerante. "Egli è paziente verso di noi, non vuole che qualcuno muoia." Questo non è un segno di debolezza; ma è un segno di amore paziente, perseverante, anche se mal corrisposto, ed è evidente che una tale mostra di tolleranza da parte di Dio rende il nostro peccato tanto più grande quando pecchiamo contro di esso.
III. Oltre agli avvertimenti occasionali che entrano nell'esperienza della maggior parte di noi, Dio ha rotto il silenzio almeno tre volte nella storia umana e ha parlato in un modo che deve fare appello al nostro cuore se riflettiamo affatto. Ci sono tre fatti stupendi nella storia umana in cui possiamo dire che Dio ha rotto il silenzio. Sono (1) la maledizione che è caduta sul mondo in conseguenza di un singolo peccato; (2) il Diluvio; (3) il giudizio sul portatore di peccati al Calvario.
IV. Dio fa anche di più. Egli ha inviato nel mondo il suo Santo Spirito specialmente per portare avanti l'opera della riprensione e per anticipare quel giudizio dal quale non c'è scampo né appello, mettendo in ordine davanti a noi le cose che abbiamo fatto. Lo Spirito Santo sta cercando di convincerci del peccato. Ascoltiamo la sua voce e dichiariamoci colpevoli di quelle accuse che ci porta contro. Possiamo essere certi che le sue amichevoli accuse sono vere.
W. Hay Aitken, Intorno alla croce, p. 17.
Riferimenti: Salmi 50:23 . H. Melvill, Pulpito di Penny, n. 1495; S. Cox, Esposizioni, 3a serie, p. 152. Salmi 51:1 . G. Forbes, La voce di Dio nei Salmi, p. 173.