Salmi 86:9

Questo Salmo di solito non è numerato, ma potrebbe benissimo esserlo, tra i salmi penitenziali. La sua pensosità è quella della contrizione. Dagli attributi divini che essa accentua, e dalle sue espressioni, così come dal tono che lo percorre, vediamo una coscienza tenera, sanata e umile, sensibile alla colpa, che gioisce del perdono. Il Salmista si sofferma sulla misericordia di Dio, sulla sua longanimità, sulla sua disponibilità a perdonare, come dimorano solo coloro che hanno il cuore spezzato e contrito.

I. Osserva che dovunque trovi contrizione trovi una luce peculiarmente sua, uno splendore insolito, un'alta speranza; una visione di Dio sorprendente nella sua limpidezza, e una visione dell'uomo notevole per la sua luminosità e la sua fede. Non possiamo scoprire Dio con la ricerca, ma possiamo confidando.

II. Osserva la speranza espressa nel testo: "Tutte le nazioni che hai creato verranno e adoreranno davanti a te". È un grande sogno, è un sogno di religione universale, un credo per ogni varietà di uomini, in tutte le condizioni, in tutte le fasi della civiltà, una visione di Dio che li affascini, un canto di lode e di trionfo che si leva su tutta l'umanità. Riguardo a questa speranza, osserviamo: (1) che tutti i santi l'hanno amata; (2) che è stata meravigliosamente realizzata nella storia del mondo nel passato; (3) che è una consumazione da desiderare devotamente. (4) Pensate cosa si sarebbe già realizzato se la Chiesa avesse fatto il suo lavoro.

III. Nota le lezioni che queste cose impongono. (1) Pentiamoci della nostra disperazione e crediamo nella verità di Dio; (2) pentiamoci del poco che abbiamo fatto per accelerare il lavoro; (3) lavoriamo in patria e all'estero, aspettandoci non il fallimento, ma il trenta, il sessanta, il centuplo, promesso da nostro Signore.

R. Glover, Pulpito del mondo cristiano, vol. xxvii., p. 260.

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