Sofonia 3:17
17 L'Eterno, il tuo Dio, è in mezzo a te, come un Potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per via di te, si acqueterà nell'amor suo, esulterà, per via di te, con gridi di gioia".
Coloro che hanno mai conosciuto quel senso di riposo troppo profondo per le parole, il pensiero che sente che, con qualsiasi espressione di se stesso guasterebbe solo la propria intensità, comprenderebbe la bellezza del fatto, che la frase che abbiamo tradotto: riposa nel Suo amore", è più letteralmente ancora: "Egli tacerà nel Suo amore". Perché c'è riposo al di là del linguaggio, la cui stessa eloquenza è che non può scegliere se non tacere.
I. Notate su cosa risiede veramente l'amore di Dio. Si trova, in primo luogo, su quell'eternità, in cui puoi tornare indietro per sempre e non trovare mai il momento in cui è iniziata. Sta, in secondo luogo, sul vasto sacrificio di Cristo, e l'immensità del valore della completezza dell'opera espiatoria Sta, in terzo luogo, sull'ampiezza dell'espiazione. E sta, in quarto luogo, su tutti quegli attributi che vanno a fare il proprio grande nome; e che sono stati raccolti dalla grazia che è in Cristo Gesù nell'unica prerogativa dell'amore.
II. C'è una legge nel mondo materiale che, lasciato a se stesso, ogni movimento continuerà a muoversi, e tutto il resto si fermerà, per sempre. È vero mille volte con il carattere di Dio. Sappiamo che non è solo una dottrina della nostra fede, ma una questione di esperienza personale con ognuno di noi, che "avendo amato i suoi che erano nel mondo, li ha amati fino alla fine" che dovunque l'amore illumina, lì riposa l'amore; e che dimorerà nel suo amore.
III. La nostra parola d'ordine del dovere, quest'anno, sia quella che più fedelmente Lo copia il "riposo" di un cuore fermo. Quando tutto è mistero, e non puoi vedere un passo, e la mente non deve ragionare e non può ragionare, lascia che l'anima riposi il suo riposo silenzioso. Ovunque Dio ti abbia posto, riposa nella tua sorte finché Egli venga. Riposa, e riposando impara il riposo che è riposare per sempre.
J. Vaughan, Cinquanta Sermoni, 4a serie, p. 117.