Horae Homileticae di Charles Simeon
1 Pietro 4:19
DISCORSO: 2411
CONSIGLI AI PERSEGUITI O TENTATI
1 Pietro 4:19 . Pertanto coloro che soffrono secondo la volontà di Dio affidino a lui la custodia delle loro anime nel bene, come a un fedele Creatore .
DIO si è impegnato misericordiosamente per salvare il suo popolo alla fine. Tuttavia, a loro modo possono incontrare molti gravi conflitti. Né devono aspettarsi che si salverà, ma con grande difficoltà. Tuttavia possono impegnarsi in sicurezza con Dio, nella speranza di una felice uscita da tutte le loro prove. Per questo l'Apostolo suggerisce, in via di deduzione, il consiglio nel testo.
Proponiamo di mostrare,
I. Ciò che i cristiani devono aspettarsi di soffrire:
Benché non tutti siano chiamati a portare la croce nella stessa misura, tuttavia tutti dovrebbero essere preparati a soffrire,
1. Nella loro reputazione—
[Quel “timor di Dio” che le Scritture rappresentano come “l'inizio della sapienza”, il mondo considera il culmine della follia. Per quanto saggio, dotto o discreto possa essere un uomo, non può sfuggire all'accusa di debolezza o entusiasmo, se "seguirà il Signore pienamente". Se il nostro Signore e Maestro si chiamava Belzebù, i suoi servi non possono aspettarsi un nome migliore.]
2. Nella loro proprietà—
[In passato i santi hanno spesso “patito la perdita di tutte le cose”: né è raro ora che gli amici, e anche i genitori, ritraggano la loro gentilezza dalle persone devote a causa della loro religione. Chi non sa che la pietà eminente è un bar, più che un aiuto, alla promozione? “Quelli dunque che vogliono essere discepoli di Cristo, devono abbandonare tutto e seguirlo.”]
3. Nella loro libertà e vita—
[Per la tenera misericordia del nostro Dio siamo protetti dalle leggi del paese: ma nessuno può dire quali cambiamenti possono ancora sorgere: moltitudini anche in questo regno hanno sofferto la morte per amore di Cristo; e, chiamati o meno a questa prova, dovremmo essere preparati ad essa.]
Per riconciliarci con queste disposizioni, procediamo a mostrare,
II.
Perché è volontà di Dio che dobbiamo soffrire —
Dio si compiace di permetterlo,
1. Per la prova della nostra fede:
[Dio può discernere le nostre grazie, anche se non dovremmo avere l'opportunità di esercitarle; ma, se non sono chiamati ad agire, non ne abbiamo né il conforto, né la gloria: perciò Dio permette «che la prova ardente ci metta alla prova», per scoprire a noi stessi e agli altri «quali grandi cose egli ha fatto per noi.”]
2. Per il progresso delle nostre grazie:
[Le nostre grazie quasi invariabilmente languiscono quando le nostre circostanze esteriori sono facili; ma nelle stagioni di difficoltà si slanciavano con forza: sebbene Gesù non avesse bisogno di tali stimoli, tuttavia anche lui fu «reso perfetto mediante le sofferenze»; ed è per il raggiungimento dello stesso fine, che Dio ha fatto mentire la nostra strada “attraverso molte tribolazioni”.]
3. Per la manifestazione della propria gloria:
[La pazienza dei santi è motivo di stupore per il mondo incredulo; ei sostegni che Dio amministra loro riempie il loro cuore di gratitudine verso di lui. Ma quali esplosioni di lode risuoneranno dalle miriadi dei suoi redenti, quando tutte le meraviglie del suo amore saranno universalmente e completamente conosciute!]
Soddisfatti di queste nomine della Divinità, indaghiamo,
III.
Quale dovrebbe essere la nostra condotta quando siamo chiamati a soffrire:
Il migliore degli uomini può essere portato, per così dire, "alla fine del loro ingegno"—
Ma il consiglio nel testo è il più appropriato che si possa dare:
1.
Cerchiamo di “affidare le nostre anime alla cura e alla custodia di Dio”—
[Non dobbiamo cercare di resistere con le nostre forze: niente di meno che la sapienza e la potenza di Dio possono sconfiggere la congiura che si forma contro di noi: dovremmo quindi farne il gestore della nostra causa, e “il custode” delle nostre anime.]
2. Persistiamo nello stesso tempo “nel fare il bene” —
[Non dobbiamo irritarci a fare il male, né scoraggiarci dal fare il bene. Quanto più siamo perseguitati per amore di Cristo, tanto più attenti dovremmo essere «per mettere a tacere i nostri nemici facendo il bene:» gli stessi sforzi del nemico per estinguere la nostra luce dovrebbero farla risplendere di più.]
3. Confidiamo anzitutto in Dio «come fedele Creatore» —
[Dio ha promesso di “tenere i piedi dei suoi santi”; ed egli lo compirà: non dobbiamo permettere che nulla ci tolga questa fiducia: se «confidiamo fermamente in lui, saremo come il monte Sion, che non si può muovere».]