Commento dal pulpito di James Nisbet
1 Corinzi 12:2
UNA RETROSPETTA
"Eravate gentili."
Questo era un linguaggio che poteva essere applicato solo a una parte dei primi cristiani. Il cambiamento che avevano subito coloro che erano stati portati fuori dal pantano del paganesimo affinché i loro piedi potessero poggiare sulla solida roccia del cristianesimo, era un cambiamento di carattere estremamente meraviglioso e sorprendente. Talvolta serviva allo scopo dell'argomentazione dell'Apostolo richiamare alla memoria di alcuni suoi convertiti e corrispondenti la condizione in cui Cristo li aveva trovati e da cui li ha salvati.
Una retrospettiva di questo tipo è adatta a produrre alcuni vantaggi evidenti.
I. Tende a favorire il vero pentimento e l'umiliazione. ‑ Quando san Paolo descriveva i vizi ei crimini del paganesimo in tutta la loro orrore, aggiungeva, rivolgendosi, per così dire, ai suoi convertiti: "Così eravate alcuni di voi". Una riflessione atta a reprimere l'orgoglio ea suscitare sentimenti di contrizione e di umiliazione.
II. È atto a risvegliare la sincera gratitudine. ‑ A chi era dovuta la compassione e l'interposizione di essere stati liberati da tale schiavitù, oscurità, morte? La grazia divina deve ricevere tutte le lodi e i ringraziamenti. Se voi che eravate gentili, idolatri, ora siete cristiani, come adorerete a sufficienza il favore e la condiscendenza della fonte di ogni misericordia che un tale cambiamento è passato su di voi?
III. Si adatta ad accelerare i propositi per progredire nella fede e nella santità. — Se questi cristiani di Corinto fossero stati chiamati dall'idolatria alla comunione e al servizio del Salvatore, come avrebbero potuto provare così efficacemente la realtà del passaggio e adempiere all'obbligo in cui erano entrati, come vivendo alla lode di Colui che li aveva chiamati dalle tenebre alla luce? Questo è un motivo che, in una certa misura, tutti i cristiani dovrebbero sentire, che dovrebbe avere un'influenza su tutti i cuori e tutte le vite.
Illustrazione
'Il male del mio stato precedente
Era mio, e solo mio;
Il bene di cui ora mi rallegro
È Tuo, e solo Tuo.
L'oscurità della mia prima notte,
La schiavitù: tutto era mio;
La luce della vita in cui cammino,
La libertà... è Tua».