1 Corinzi 8:1
1 Quanto alle carni sacrificate agl'idoli, noi sappiamo che tutti abbiamo conoscenza. La conoscenza gonfia, ma la carità edifica.
IL REGALO PIU' ECCELLENTE
"La conoscenza si gonfia, ma la carità edifica."
L'Apostolo non intende disprezzare né il sapere scientifico né quello religioso, ma c'è nel testo una cautela circa l'uso e l'abuso del sapere. Sottolinea la deficienza della sola conoscenza come nostro consigliere nella vita.
I. In che cosa e perché solo la conoscenza è così imperfetta nell'insegnarci a governare noi stessi, sia per quanto riguarda la nostra vita sia per quanto riguarda gli altri? L'Apostolo ci dice che è perché «si gonfia», cioè perché la conoscenza tende, se non santificata e non temprata dall'amore, a generare ea coltivare in noi il vizio della superbia; e se così genera e alimenta in noi proprio quelle due qualità, o meglio quei due difetti, che gli uomini più inadatti a giudicare delle cose della vita.
Uno è l'egoismo e l'altro l'ignoranza miope. Quello che disprezziamo non lo possiamo capire; e quando disprezziamo nell'orgoglio della nostra conoscenza una cosa o una persona, siate sicuri di questo, che siamo profondamente ignoranti di quella cosa o di quella persona.
II. Com'è che l'amore edifica, a differenza di una «conoscenza che si gonfia» semplicemente sprezzante? L'amore edifica, cioè edifica perfettamente tutto l'uomo; assicura un intero, uno sviluppo armonico e proporzionato della sua natura. Lo fa scacciando quell'egoismo nell'uomo, quell'autoadorazione che porta sempre a una crescita malata e unilaterale della sua natura. Hai mai notato, e anche sorriso come hai notato, la meravigliosa umiltà dell'amore, come è la natura del cuore che ama prostrarsi, per così dire, davanti alla creatura che ama, e investire quella creatura dalle mille grazie e dalle mille eccellenze che nessun altro vede in essa.
Ma se questo amore è in noi non solo la passione umana con la sua profonda tenerezza e abnegazione, che raggiunge una così piccola parte della società; ma se è il dono divino dell'amore, se è quell'amore che, portandoci per primi alla presenza del Padre che ama tutto, ci insegna a contemplare tutte le sue perfezioni e a deporre noi stessi in umiltà nella stessa polvere sotto i suoi piedi, e che ci insegna poi per amor suo ad onorare e amare ognuno dei figli della sua creazione; allora quell'amore, e solo questo, ci insegna la più profonda lezione di umiltà, ci insegna a sapere che non abbiamo nulla che non abbiamo ricevuto, e a gloriarci di averlo ricevuto, e che non siamo altro che ciò che il il Padre comune ci ha fatti; ci insegna, nell'umiltà di cuore, ciascuno a stimare gli altri meglio di se stesso; ci insegna ad onorare l'umanità per la quale Cristo è morto, nella quale Cristo si è incarnato; ci insegna a vedere in ogni fratello umano in Cristo la stirpe gloriosa e la discendenza dall'eterno Padre, e le infinite capacità dell'essere che è stato redento dal Figlio Eterno.
III. Poiché la conoscenza non santificata e non temperata dall'amore e l'umiltà che porta l'amore, gonfia, non desideriamo che la conoscenza possa essere diminuita, ma che l'amore possa essere aumentato. Non controlleremo minimamente se potessimo - e non potremmo se vorremmo - la marea crescente della conoscenza; ma non temiamo che possa mai raggiungere quelle regioni del nostro essere in cui dimora l'amore.
Conosci tutte le cose che puoi sapere; avanza per quanto è possibile per ciascuno di voi per avanzare nella conoscenza che illumina, ma con questa conoscenza unisciti all'amore, impara a fidarti, impara a credere, impara ad amare, e poi, per quanto tu possa essere avanzato nell'essere umano conoscenza, con essa, egualmente e proporzionalmente, avanzerete in quell'amore più vero, più profondo, che consiste nella conoscenza dei vostri cuori e delle vostre anime, nella conoscenza di Dio, e nel timore e amore di Colui che è la vita eterna.
—Arcivescovo Magee.
(SECONDO SCHEMA)
L'AMORE SI COSTRUISCE
San Paolo si riferiva alla conoscenza quando è di per sé. E certamente dove la conoscenza è sola e non è coronata dall'amore conduce solo all'orgoglio e alla vanagloria.
I. Il nostro bisogno supremo è una visione di Cristo. —E noi chiediamo: 'Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?' La risposta è pronta, la stessa di diciannove secoli fa: 'Se uno mi ama , osserverà le mie parole; e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» ( Giovanni 14:22 ).
II. L'amore è la più grande delle grazie. —'Ora dimora la fede, la speranza, l'amore, ma il più grande di questi è l'amore.'
III. Porta doni. —Non può dare abbastanza. Si dona.
IV. Significa obbedienza. —'Se mi amate, osservate i miei comandamenti'.
V. Si cancella. — È gioioso dire come san Giovanni Battista: 'Lui deve aumentare, ma io devo diminuire'.
—Rev. F. Harper.
Illustrazioni
(1) 'Il vescovo Phillips Brooks ha visitato Tennyson nell'isola di Wight e nella sua lettera a casa dice: “Eravamo seduti con Tennyson dopo cena e gli ho chiesto di leggere il pezzo migliore della sua poesia; e il poeta ci ha dato—
L'amore prese l'arpa della vita,
e percosse con forza tutte le sue corde;
Tocca la corda di te stesso, quel tremore
Passato in musica fuori dalla vista.” '
(2) 'L'amore è la cosa più grande che Dio può darci, perché Lui stesso è Amore; ed è la cosa più grande che possiamo dare a Dio, perché in essa e con essa diamo anche noi stessi e tutto ciò che è nostro. L'Apostolo lo chiama il vincolo della perfezione: è il vecchio, ed è il nuovo, ed è il grande comandamento, ed è tutti i comandamenti; poiché è il compimento della Legge... Consideriamo la bontà e la munificenza di Dio, ne sperimentiamo le effusioni verso noi stessi, e queste costituiscono il primo motivo del nostro amore per Lui, ma quando abbiamo gustato la bontà di Dio, amiamo il primavera per sua eccellenza.
… Si passa dall'emozione alla ragione, dal ringraziamento all'adorazione, dal senso allo spirito, dal considerarsi al desiderio di unione con Dio: e questa è l'immagine e la piccola rappresentazione del cielo; è la beatitudine in figura, o meglio l'infanzia e l'inizio della gloria».