PERCHÉ CRISTO È VENUTO

'Sapete che si è manifestato per togliere i nostri peccati.'

1 Giovanni 3:5

Ecco un argomento sul quale gli uomini si sono spesso preoccupati e perplessi; si sono chiesti, di volta in volta, perché lo schema della nostra salvezza dovrebbe essere quello che è? Perché Cristo deve venire?

I. Perché Cristo è venuto. — Qual è stato il lato pratico della venuta del nostro beato Signore Gesù Cristo, della sua manifestazione, come la chiama san Giovanni? «Salvare i peccatori», dice san Paolo; potrebbe esserci annuncio più breve, più preciso, più attraente degli scopi e dei propositi della venuta di nostro Signore Gesù Cristo? Chi è un peccatore? Chi si intende con questa spiegazione? Un peccatore, come suggerisce la parola originale, è un uomo che ha mancato il bersaglio; un uomo che non è riuscito a centrare lo scopo e l'oggetto del suo essere; uno che, creato per uno scopo preciso, non è riuscito a realizzare quello scopo; colui che, destinato a fare un certo lavoro ea raggiungere una certa cosa, non ha raggiunto l'uno né ha raggiunto l'altro.

Quello è un peccatore. Naturalmente conosciamo il lavoro assegnato alle creature di Dio e il destino per cui sono fatte. Fatto originariamente a immagine di Dio, a somiglianza di Dio, dotato di ragione, coscienza, senso del dovere, potere di scelta e di azione, capacità di comunicare con i propri simili e perfino di tenere comunione con Dio, avendo su di loro il favore di Dio ora come benedizione presente e la presenza eterna di Dio nella loro futura dimora, come si è umiliata la razza privilegiata dell'umanità? Come ha peccato? Sappiamo che si è rotto subito dal suo vero centro, è stato sleale verso il suo legittimo proprietario, vantandosi di una libertà che non è onore, dicendo: "I miei poteri sono la mia legge per me". Possiamo in qualche modo esprimere così bene la condizione dell'umanità come la conosciamo come con quell'unica parola 'peccatori'?

II. Riconoscimento personale. — Tale era dunque la razza che il nostro beato Signore contemplò di avere davanti a sé quando venne nel mondo. Egli è venuto per salvare i peccatori e, venendo, ha detto se stesso: "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori al ravvedimento". E così vediamo che, a meno che non possiamo riconoscerci sotto questa descrizione, allora nemmeno possiamo considerarci oggetti di riconoscimento.

Dobbiamo sapere di aver mancato il bersaglio se vogliamo annoverarci nel numero di coloro per i quali ha offerto la salvezza di se stesso. St. Paul poteva vedersi tra quel numero. "Peccatori", disse, "dei quali io sono il capo". Com'è vero che ognuno di noi sa più di se stesso di quanto possa sapere di chiunque altro. E così quando tiene conto degli avvertimenti, delle opportunità, delle tolleranze che hanno segnato il suo corso nella vita, e poi, d'altra parte, delle follie e degli sviamenti, delle ostinazioni e dei peccati con cui si è smarrito e fatto storto, allora sente che, comunque sia con gli altri, può senza affettazione prendere sulle proprie labbra le parole di san Paolo, e dire che se Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori, è venuto per salvare coloro dei quali io, anche Io stesso sono tra i capi.

III. "Parole comode." —'Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori'; veramente il Libro delle Preghiere le chiama giustamente parole comode. È venuto per salvare coloro che avevano mancato il bersaglio, per riallacciare i legami di affetto dei bambini che avevano lasciato la casa del padre e stavano sprecando i loro beni nella miseria egoistica nel deserto e in terre lontane. Egli è venuto per far conoscere e onorare ancora una volta Dio a coloro la cui particolare miseria era sentire di aver perso di vista Colui che aveva gettato via tutte le sicurezze che potevano avere.

È venuto per togliere il pungiglione della morte e per dare la vita per sempre. Per fare questo, poiché senza di essa dovremmo perdere la base più sicura, Egli è venuto a prendere i nostri peccati su di Sé morendo per i nostri peccati. Cristo, il sacrificato, e ora Cristo, il Signore risorto e asceso, è uscito dalla compassione sconfinata dell'amore del Padre, per morire per noi, per i nostri peccati, e non solo per i nostri peccati, ma per quelli di tutto il mondo. 'Egli si è manifestato per togliere i nostri peccati.' Pensiamo dunque continuamente a questo scopo, e così troveremo una forza crescente per resistere e vincere il peccato.

—Rev. Lewis Gilbertson.

Illustrazione

'Lo scopo di Cristo è quello di togliere non alcuni peccati, ma tutto il nostro peccato, per santificarci completamente, per presentarci senza difetti. Non è parziale ai peccati che tolleriamo. Ecco dunque un motivo forte, il più forte possibile, nello scopo della manifestazione di Cristo. Come possiamo noi, per i quali si è manifestato, vivere nei peccati che è venuto a togliere da noi? Com'è speranzosa la santificazione se il Suo scopo fosse tale.'

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