Commento dal pulpito di James Nisbet
1 Tessalonicesi 5:15
LA REGOLA D'ORO
'Guardate che nessuno renda male per male ad alcuno; ma seguite sempre ciò che è buono, sia tra voi che verso tutti gli uomini».
L'Apostolo scrive ai convertiti di Tessalonica alcune regole molto pratiche sul loro modo di vivere come cristiani. Non sappiamo da quanto tempo non avevano accolto il messaggio della vita nuova e gloriosa che aveva portato loro, ma sappiamo che li considerava non pienamente radicati nella fede e nella pratica della religione di Cristo, oppure non avrebbe certo dato loro consigli e comandamenti così elementari come troviamo nel nostro testo. Perché è di nuovo la vecchia, vecchia regola d'oro, la base di tutto l'insegnamento del suo Maestro e del nostro.
I. Siamo avanzati? —Ma che dire di noi stessi dopo millenovecento anni di cristianesimo? Possiamo dire con verità che siamo andati più avanti o fino a quei nuovi discepoli di san Paolo? Se infatti abbiamo professato, se davvero conosciamo, amiamo e viviamo la volontà del nostro Maestro, perché è ancora necessario insistere sempre sull'obbligo di compiere questa legge fondamentale della vita umana come Cristo ha voluto che fosse vissuta? A volte mi sembra che stiamo andando indietro, non semplicemente guardando indietro, ma effettivamente andando indietro.
II. Rendere il male . ‑ Vediamo uomini nella lotta per la ricchezza che si curano poco di ciò che accade al loro prossimo se solo possono avere ciò che cercano; vediamo e sappiamo che i cuori sono schiacciati ovunque, e sappiamo che anche la religione non ne prende atto, ma predica mansuetamente, come se fossimo sulla strada maestra verso il millennio. Leggiamo anche resoconti di uomini e donne che esercitano tutti i poteri loro dati da Dio, non allo scopo di fare il bene, ma di portare dolore e disperazione a coloro che non hanno mai fatto loro torto! Siamo quindi da biasimare gli insegnamenti di Gesù Cristo per non mitigare la crudeltà e il dolore nel mondo? Si può davvero dire che una simile condotta sia assolutamente impossibile nel mondo di Dio?
III. Torniamo all'insegnamento di Cristo . Credi che sarebbe una calamità se, invece del sistema falso e vuoto in base al quale esistiamo al momento presente, gli insegnamenti di Cristo nella loro interezza letterale e i risultati che scaturiscono da quelli insegnamenti, sono stati istituiti al suo posto? In breve, se regnasse l'amore invece dell'odio, l'altruismo invece dell'avidità e della cupidigia, la pace invece della guerra, non sarebbe un guadagno piuttosto che una perdita, per, in ogni caso, la maggioranza dell'umanità? Ma temo che anche se Cristo stesso venisse di nuovo in mezzo a noi, non troverebbe migliore accoglienza di quella che Gli fu accordata a Gerusalemme molto tempo fa.
Anche noi, la maggior parte di noi, almeno, dovremmo chiamarlo sognatore ed entusiasta; un teorico poco pratico; e il Discorso della Montagna sarebbe ascoltato con lo stupore che si muta in sarcasmo. Più ci avviciniamo a Lui, più siamo nobili, più gentili siamo, più gentili siamo. Poiché Egli è, la Luce del Mondo, che solo ci rivela la verità che rende gloriosa la vita, anche la nostra vita qui sulla terra, e la prospettiva della vita eterna luminosa senza splendore terreno.
—Rev. AC Vully de Candole.
Illustrazione
«Non trovo nel Vangelo che Gesù ci dice di indagare sulle circostanze della persona a cui diamo volontariamente o che ci chiede. In effetti, mi sembra che Egli ci proibisca categoricamente di giudicare chiunque in qualsiasi cosa. Quando mai noi che ci definiamo cristiani cesseremo di destreggiarci e cercare di oscurare, nascondere e spiegare il chiaro insegnamento di Gesù Cristo? Ci sono persone che dicono che sarebbe "dannoso e malizioso" cercare di fare come dice Cristo. In una parola, ci viene assicurato che mentre i Vangeli contengono una bellissima teoria della vita, è una teoria che non può essere applicata alle cose esistenti senza produrre disastri».