Commento dal pulpito di James Nisbet
2 Re 19:14
LA LETTERA DIFFUSIONE
'E Ezechia ricevette la lettera... e la stese davanti al Signore.'
I. Ecco un brav'uomo il cui primo pensiero nei guai è portare l'angoscia a Dio. —Il Tempio e l'altare sono il rifugio naturale e inevitabile di Ezechia; non pensa mai di andare da qualche altra parte. sarei come lui. Vorrei fuggire da Dio prima di consultarmi con qualsiasi aiutante umano e prima di sedermi a meditare sulla questione nella mia mente.
II. Ecco un brav'uomo che non pretende di dettare a Dio come deve agire. —Ezechia stende la lettera offensiva del principe assiro davanti al Re celeste; spiega il proprio dolore e il proprio bisogno; e lì si ferma. Non prescrive a Uno tanto più saggio di lui. Quindi, dopo aver detto tutto a mio Padre, lascia che sia Lui a decidere cosa fare. Non fa errori. Sceglierà la strada giusta.
III. Ecco un uomo buono che sente che l'onore e la gloria di Dio sono legati alla sua liberazione. —E se mi unisco a Cristo, caro Figlio di Dio, la stessa convinzione dovrebbe essere mia. Non può permettermi di morire. Il suo stesso carattere esige che io sia più di un conquistatore.
Illustrazione
«Nessuno di noi sa quanto presto potrebbe avere occasione di mettere in pratica questa lezione. Nessuno di noi sa quanto presto una lettera angosciante, una notizia pesante, possa capitargli improvvisamente, e l'unica cosa che può fare con essa sarà andare a diffonderla davanti al Signore: nessun sollievo, nessuna consolazione, ma prendere se stesso a nostro Signore Gesù Cristo, digli tutto il dolore, getta su di Lui tutto il peso. Se un momento del genere dovesse venire, e prima o poi arriverà, dovremmo vivere un lungo periodo nel mondo, per ognuno di noi; che benedizione si rivelerebbe, se fossimo stati addestrati in anticipo a cercare il Signore, ad affidare tutto a Lui nella preghiera regolare! Che aiuto, che privilegio in un momento simile essere consapevoli di non essere nell'agonia del momento intenti a qualcosa a cui non sei mai stato abituato prima!