Commento dal pulpito di James Nisbet
Ebrei 10:12-13
L'ATTESA DI CRISTO
Ma quest'uomo, dopo aver offerto un solo sacrificio per i peccati, si sedette per sempre alla destra di Dio; d'ora in poi aspettando che i suoi nemici diventino sgabello dei suoi piedi».
Guarda questi due versetti e vedi tre cose:
I. L'opera che ha compiuto . — La sua morte fu il grande scopo della sua incarnazione. È venuto dal cielo per morire perché non c'era nessun altro che avrebbe potuto morire in sacrificio per il peccato.
II. La posizione che occupa . ‑ Avendo compiuto quell'opera, il testo ci dice che 'si sedette alla destra di Dio'. Non è strano pensare che Gesù Cristo 'sedette'? Ci guardiamo intorno oggi, e non è troppo dire che più della metà del genere umano non ha mai sentito parlare di quel sacrificio che fece Gesù Cristo sulla Croce. Non vi meravigliate, allora, che Egli si sia 'seduto'? Gesù Cristo fece quell'espiazione, quel sacrificio per il peccato, perché, come abbiamo visto, non c'era nessun altro che potesse farlo.
Ma Dio non fa mai quello che possiamo fare noi. Ecco, quindi, la terribile responsabilità che grava su di noi: che Dio ha ordinato che l'opera del Salvatore stesso sia lasciata così incompleta, perché è volontà del tuo Padre celeste che tu ed io la completeremo.
III. Segna, quindi, la speranza che Egli nutre . ‑ Colui Che ora è seduto alla destra di Dio e aspetta, Egli aspetta. Egli sta 'aspettando che i Suoi nemici diventino Suoi sgabelli dei piedi'. Si aspetta che la sua chiesa sia così piena di gratitudine a causa del sacrificio che ha fatto, così piena di compassione perché hanno catturato qualcosa del suo spirito - si aspetta che la sua chiesa sia così ansiosa della sua venuta, che si affretteranno per compiere la sua volontà e dire ad ogni creatura che è morto. Deve aspettarsi invano?
—Rev. Canon EA Stuart.