Ecclesiaste 4:4
4 E ho visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano invidia dell'uno contro l'altro. Anche questo è vanità e un correr dietro al vento.
UN MONDO DELUDENTE
"Vanità e vessazione dello spirito."
Tra gli esempi a prova dell'imperfezione e incostanza della felicità terrena che il Predicatore comunica nella sezione precedente dai ricchi tesori della propria esperienza troviamo la relazione di un grado ascendente dalle condizioni di felicità inferiori a quelle superiori e più brillanti.
I. Dalla triste sorte delle vittime innocenti vittime della persecuzione tirannica e dell'oppressione (1-3), la descrizione procede direttamente alla condizione più fortunata ma non più innocente delle persone consumate dall'invidia, dall'insoddisfazione e dalla gelosia, e che con faticosi sforzi inseguire i tesori di questa terra.
II. Guardando con gelosa invidia ai rivali vittoriosi delle loro lotte, e con disprezzo a quelli meno fortunati, che si accontentano di una sorte più modesta (4-6). ‑ Seguono poi le riflessioni sulla felicità di quelle persone che sono sorte attraverso l'abbondanza dei loro beni ad una posizione distinta e influente nella società umana, ma
III. I quali, in conseguenza di questa stessa ricchezza, corrono il rischio di cadere in una condizione impotente, senza gioia, isolata, priva di amici e aderenti (7, 8).
IV. L'illustrazione qui indotta del valore di un più stretto legame sociale degli uomini e di una cooperazione armoniosa dei loro poteri a un fine (9-12) conduce alla riflessione conclusiva; questo è dedicato all'angoscia e al disastro dei più alti circoli della società umana, riconoscendo il destino anche degli animali più favoriti della fortuna, come gli occupanti dei troni principeschi o regale, di essere incerto e suscettibile di rovescio, e mostrando così quello
V. La sentenza contro la vanità di tutte le cose terrene si estende necessariamente anche al più grande e potente della terra (13-16).