'DIMENTICA LE PROPRIE PERSONE!'

'E chiamarono Rebecca e le dissero: Vuoi andare con quest'uomo? E lei ha detto, io andrò.'

Genesi 24:58

Molti cristiani credono che il grande fine e scopo della vita sia ottenere la salvezza. Ma Dio non ci ha mai creati solo perché potessimo essere salvati. Se quello fosse stato il suo oggetto. Avrebbe risposto meglio al Suo scopo ponendoci al di fuori della portata del male morale. Dio ci chiama a prepararci per l'unione nuziale dell'eternità. In un certo senso ora siamo uniti a Cristo, perché il suo Spirito abita in noi. Ma dalla lunga disciplina della vita la nostra volontà è soggiogata e resa conforme alla volontà divina, così che la volontà di Dio e la volontà dell'uomo si identificano; e dei due se ne fa uno nell'unione nuziale dell'eternità.

I. Qual è la prima condizione del discepolato se siamo chiamati ad essere la Sposa dell'Agnello? Siamo chiamati a lasciare tutto e seguire Cristo. Rebecca non sapeva nulla di Isacco, tranne ciò che le aveva detto Eliezer; doveva giudicare della sua posizione e ricchezza dalla testimonianza dell'amministratore. Sembrava chiedere molto, che avrebbe dovuto lasciare casa e amici e darsi a uno sconosciuto. Eppure è andata, e non si è mai pentita della sua scelta.

II. Rebekah ha dovuto rinunciare a molto, e a molto dovrà essere rinunciato da parte nostra. Ha dovuto lasciare i suoi amici più stretti e cari; potremmo dover fare un sacrificio non meno reale.

III. Come Eliezer incoraggiò Rebecca dandole i gioielli di Isacco, così Dio ci incoraggia con le promesse nella Sua parola.

IV. Nessun tempo è stato perso nella partenza. Labano suggerì un ritardo di dieci giorni, ma Eliezer disse: "Non ostacolarmi, visto che il Signore ha prosperato nella mia via". Rebecca non era estranea alla debolezza della donna, ma non avrebbe rischiato di indugiare, e quando viene posta la domanda, la risposta è decisiva: "Ci andrò".

—Canon Hay Aitken.

Illustrazione

'La decisione di carattere è essenziale per tutta la vita nobile. Ci sono innumerevoli fallimenti e innumerevoli mali legati alla sua assenza. Coloro che mancano di forza morale sono aperti a ogni sorta di induzione e tentazione malvagia. I feroci conflitti della carne possono essere mantenuti solo attraverso la risolutezza. Esitare è perdersi. Andrai sulla scena del dovere designato? è una domanda divina che spesso viene posta.

Andrai alla sacra assemblea dei buoni? Ti unirai al popolo di Dio? Sarai davvero un cristiano, uno su cui si può fare affidamento per reggere e difendere il sacro vessillo e per mantenere la fedeltà risoluta fino alla morte? Se esiti, se sei timida; se hai paura, non puoi essere il Suo fedele soldato e servitore; non puoi vincere la corona della vita. La decisione, seria, completa, completa, è la condizione essenziale della vittoria».

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