Commento dal pulpito di James Nisbet
Geremia 35:15
INDIFFERENZA AGLI APPELLI DIVINI
"Non hai teso l'orecchio."
Non vi può essere prova più convincente del potere del peccato di indurire il cuore dell'indifferenza con cui le moltitudini hanno sempre accolto le dichiarazioni della sapienza divina e gli appelli del divino amore. Era così nei giorni remoti di Geremia, ed è così adesso.
I. La disobbedienza di Israele appariva aggravata rispetto alla leale obbedienza dei Recabiti. ‑ Queste persone, costituendo una sorta di setta, furono citate dal profeta come esempio di riverenza e lealtà filiale. Osservavano scrupolosamente le ordinanze che avevano ricevuto dal loro antenato. Eppure Israele non badava alla voce di Dio!
II. La disobbedienza d'Israele fu mostrata dal loro disprezzo dei messaggeri di Dio, i profeti. ‑ C'è qualcosa di molto umano e commovente nella rappresentazione dell'Eterno che si alza presto, nella sua sollecitudine per la salvezza del suo popolo e che invia un messaggero dopo l'altro per istruirlo e ammonirlo. Sia ricordato dagli ascoltatori del Vangelo che Colui Che ha parlato nei tempi passati per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ci ha parlato per mezzo di Suo Figlio!
III. Con la loro sfida alla giusta e affermata autorità di Dio. — Ha parlato a Israele, e parla a noi, come colui che ha diritto all'attenzione riverente e all'obbedienza gioiosa.
IV. Per il loro disprezzo delle graziose promesse di Dio. ‑ Il suo linguaggio non era semplicemente un linguaggio di autorità e comando, era un linguaggio di graziosa sicurezza e promessa. La colpa è aggravata, e la condanna è la piaga, nel caso di coloro che resistono alla misericordia e disprezzano le promesse del cielo.