Giobbe 10:2

2 Io dirò a Dio: "Non mi condannare! Fammi sapere perché contendi meco!"

RICORDO CON DIO

'Dirò a Dio, ecc.'

Giobbe 10:2

I. Dopo le parole audaci alla fine del capitolo 9 Giobbe si rivolge a Dio nella stessa amarezza della sua anima, e 'Mostrami,' dice, 'perché tu mi lotti. Le tue mani mi hanno creato e modellato molto tempo fa. Perché, come un nemico umano maligno, tratti così crudelmente la tua stessa creatura, una di cui conosci l'innocenza? Oh, perché mi hai fatto il dono di questa vita stanca? Detto questo, perché non darmi un po' di tregua per potermi consolare un po' prima di andare dove non tornerò mai più, nella terra delle tenebre, e nell'ombra della morte, una terra delle tenebre come l'oscurità stessa, senza alcun ordine... dove la luce è come l'oscurità, dalla luce del sole alla terra senza sole.'

II. Vedete, non è rimasta una parola, per così dire, di rassegnazione o di pazienza. —Solo un gemito ora alto, ora basso, di chi si sente offeso, abbandonato dal Dio che lo ama, che alza il suo grido di misericordia e di sollievo. Né c'è, finora, una parola di speranza per un risarcimento oltre la tomba. Le parole dei suoi amici sembrano colme fino allo straripamento della stessa corrente di pie e indiscutibili verità; suo molto il contrario.

Eppure in qualche modo, come leggiamo, i nostri cuori vanno e sembrano destinati ad andare con lui, piuttosto che con loro. Se siamo tentati di criticare, dovremmo sempre ricordare che in tutto il libro Dio non addebita alcuna accusa contro Suo figlio. Cose terribili sono queste che Giobbe dice riguardo a Dio, ma almeno sono oneste.

Illustrazione

'A Giobbe sembrava una così grande anomalia che Dio avesse fatto così tanto per lui nella sua creazione, conservazione e continua provvidenza, e che tuttavia non lo salvava dalla sofferenza, ma sembrava compiacersi nel riversargliela sul capo. Sembrava esserci una variabilità in Dio che era incoerente con il suo amore immutabile. Ma c'è uno scopo sottostante che ora viene rivelato all'occhio della fede, che l'unico desiderio di Dio è fare il meglio che può per noi, e se non può realizzarlo se non attraverso il dolore, ci ama abbastanza da darci un dolore che Può condurci al suo ideale di beatitudine. È uno scopo perseguito attraverso vari processi di luce e ombra, gioia e dolore.'

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