Commento dal pulpito di James Nisbet
Isaia 9:6
SPERANZA
'Ci è nato un Bambino, ci è stato dato un Figlio.'
I. Ecco, in questo suo Figlio, un'offerta fatta da Dio, con la quale Egli si impegna a giustificare ogni sofferenza, recuperare ogni fallimento, riscattare ogni colpa. —Egli ci dà un fine per cui vivere, uno scopo a cui consacrarci. Ecco la sua mente, ecco il suo piano, per noi, per noi, non solo nelle nostre piccole preoccupazioni e problemi individuali, ma per noi nella massa, come razza, come società, come civiltà.
Dio ha preparato un piano, una questione per la quale ha lavorato finora; e quella questione deve essere 'Suo Figlio.' In Lui tutto sarà raccolto e realizzato. «E il governo sarà sulle sue spalle; e del suo regno non ci sarà fine; e il suo nome sarà chiamato Meraviglioso, Consigliere, il Principe della pace». Quindi non possiamo svenire o temere. Tutto, possiamo esserne certi, è a portata di mano; niente è sprecato; nulla è perduto; niente è vano.
Verso quell'evento Divino tutto è sempre in movimento. Si sta costruendo una città che Dio abiterà. Sorge un tempio che sarà la Casa di Dio tra gli uomini. L'umanità soffre, anche come una donna in travaglio; ma alla fine l'angoscia sarà tutta dimenticata, per la gioia che “è nato questo Bambino, che questo Figlio è stato dato”.
II. Dio non ha solo pianificato, ha anche parlato. — Ha rotto quel silenzio in cui ha operato la sua grande opera. E il Suono che emette, la Parola che pronuncia, il Grido che emette, ecco! è Suo Figlio, quello stesso Figlio che è Lui stesso il Proposito Eterno in cui e per il quale tutte le cose sono state fatte. Il Bambino che è il compimento verso cui tende tutto questo vasto movimento è anche la Mano tesa dal Padre per toccarci, il Braccio con cui ci abbraccia.
Tutto il suo Essere ci parla, porta un messaggio, ci porta la buona novella di Dio. Questo Bambino è Lui stesso la Rivelazione. Vedi Lui e vedrai il Padre. Conoscilo, amalo, ed è Dio Onnipotente che conosci e ami. Ubbidisci a Lui e sarai amato da Dio. Rimani in Lui, ed ecco! è il Padre che entra e cena con voi. Tutto in Lui è parola di Dio.
E altro ancora. Egli si impegna, impegna la Sua vita, alla verità di quel Proposito Eterno di Dio, che Egli è, si impegna proprio nel punto in cui la nostra fede vacilla e decade. Proprio dove quel proposito sembrava languire, fallire, infrangersi; proprio in mezzo a quella miseria, sofferenza, dolore, morte, che confondeva e angosciava la nostra apprensione della verità di Dio, proprio lì Egli si pone. Si offre alla peggiore sconfitta; È marchiato con il marchio della nostra vergogna: chiodi, spine, lancia, disprezzo, odio, tortura.
Tutto questo Egli prende, per poterci certificare, mediante il Suo stesso sangue, che il proposito di Dio è ancora valido; che l'amore di Dio, in Lui, sta ancora compiendo il suo compimento nella gloria; che nulla è perduto, sprecato, dimenticato, disprezzato; che tutto è ancora orientato e mosso da una compassione che non può venir meno, da una volontà che non può infrangersi, verso un fine degno, verso un riposo lontano e divino che tuttavia resta aperto ad accogliere il popolo di Dio che per fede durerà fino entrano.
—Canon Scott Holland.