PENSIERI E SENTIMENTI DI NATALE

'E tutti quelli che l'udirono si meravigliarono... Ma Maria conservava tutte queste cose e le meditava nel suo cuore. E i pastori tornarono, glorificando e lodando Dio».

Luca 2:18

Questi tre versetti possono suggerirci con quale spirito dobbiamo guardare alla nascita di Cristo.

I. Wonder .-'Tutti quelli che l'hanno udita si sono chiesti.' Era una strana storia quella che ascoltavano. E la nostra meraviglia può essere ancora più profonda; poiché sappiamo più chiaramente di loro chi era Gesù. Per loro questo Bambino era 'Cristo, il Salvatore'; per noi questo Cristo è il Figlio di Dio incarnato. E chi può sondare questa misteriosa unione della natura divina e umana nel Bambino di Betlemme?

II. Riflessioni premurose .—'Maria conservava tutte queste cose e le meditava nel suo cuore'; e possiamo essere certi che questa riflessione porterà i suoi buoni frutti nello sviluppo e nella maturazione del proprio carattere spirituale. Tale riflessione diventa anche noi, mentre guardiamo indietro alla nascita di Gesù. La celebrazione del Natale tende a degenerare in una cosa di mero sentimento. Medita, quindi, sul significato e sullo scopo dell'Incarnazione e sulla sua relazione con i tuoi bisogni spirituali, in modo che tu possa essere condotto alla fede che ha posto le sue basi, non nel mero sentimento, ma nella sincera convinzione. Abbiamo tutti bisogno di una tale fede.

III. Lode gioiosa .—'I pastori tornarono, glorificando e lodando Dio.' E questi stessi sentimenti di letizia e gratitudine dovrebbero riempire anche i nostri cuori, mentre pensiamo a ciò che Cristo ha fatto per le nostre anime e per la società umana.

Illustrazione

' "La vera e fondamentale difficoltà riguardo alla nascita verginale del Signore è", dice il vescovo Ellicott, "che ha coinvolto un miracolo, qualcosa senza precedenti in tutta la storia della razza umana, qualcosa che ogni nascita nel mondo ha mostrato chiaramente di essere contraddittorio con ogni esperienza. Se questo è il vero fondamento della negazione della nascita verginale, quanto più enfatica deve essere una negazione di tutto ciò che l'evangelista ci dice subito dopo: l'apparizione di un angelo dal cielo che raccontava agli umili pastori, mentre vegliavano sui loro greggi, che quella notte nacque nel vicino villaggio di Betlemme un Salvatore, il Messia e Signore da lungo tempo promesso; e inoltre, che il santo messaggio sarà verificato a loro e a tutti coloro che potrebbero interrogarli, da un segno inconsueto, un bambino che giace in una mangiatoia.

Non c'è da meravigliarsi, quindi, che il secondo capitolo del Vangelo di Luca sia considerato dalla maggior parte di coloro che negano la nascita verginale di nostro Signore pienamente come dubbio e antistorico come il primo capitolo. Ma su questo punto non è necessario che ci soffermiamo, perché ci basta che la Chiesa primitiva accettò chiaramente come autentiche e veritiere i racconti dei primi due capitoli di Matteo e di Luca, e che senza dubbio sulla loro l'autorità canonica è mai stata intrattenuta nella Chiesa”. '

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