Commento dal pulpito di James Nisbet
Luca 8:25
LA FEDE E LE SUE EVIDENZE
"Dov'è la tua fede?"
La fede non è una semplice accettazione pigra, una semplice acquiescenza condiscendente, una semplice passività morta; non è nemmeno una mera convinzione astratta. La fede, nel senso cristiano, nel senso in cui ciascuno di noi dovrebbe dire 'credo', è un principio possessore, un entusiasmo irresistibile.
Miriadi di uomini dicono di credere in Dio. Quando gli uomini sono sinceri nella fede, è facile dimostrarlo. Tale fede non è morta o vanificata, ma onnipervadente; non una cosa secondaria, ma tutto; e quando sarà perfettamente sincero, piegherà l'intero proposito dell'uomo ad amare la legge di Dio, a fare la Sua volontà, a glorificare il Suo nome. Chi crede veramente in Dio sarà:
I. Vigile , perché sa che l'occhio di Dio è su di lui.
II. Fiducioso , perché Dio è suo Padre.
III. Grato , perché Cristo è morto per redimerlo.
IV. Speranzoso , perché c'è una mano che guida.
V. Sacrificandoci , perché Cristo ci ha ordinato di prendere la nostra croce.
VI. Contento di cibo e vesti , perché Cristo era povero.
VII. Santo , perché santo è colui che ci ha chiamati.
Diciamo che crediamo in Dio. Siamo sinceri? Se sì, quali sono le prove della nostra sincerità?
—Dean Farrar.
Illustrazione
' "Credo in Dio, in Cristo, nello Spirito Santo". Quella convinzione, se davvero l'avessimo, cioè se fosse una fede genuina, è abbastanza forte da scacciare completamente dal mondo il vizio e l'infedeltà. "Credo in un solo Dio". Ebbene, anche Maometto lo diceva, e lo pensava davvero. Con una manciata di arabi del deserto irruppe sui continenti in una tempesta di conquiste. “Credo in Cristo”. Perché, quando una dozzina di contadini galilei, uomini ignoranti e ignoranti, lo dicevano e lo intendevano, prima che il loro emblema della tortura di uno schiavo i re cadessero prostrati e gli eserciti cadessero.
“Credo nello Spirito Santo”. Ebbene, quando il povero monaco lo disse a Worms e a Wittemberg colei la cui veste scarlatta era rigida di pompa terrena, i cui nomi erano molti e tutti blasfemi, la meretrice della tirannia sacerdotale e della corruzione ecclesiastica, barcollò sul trono delle sue abominazioni. “Credo in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo”. Lo diciamo, e dalle nostre labbra deboli e balbettanti cadono morte le parole con cui i nostri padri fecero miracoli. Lo diciamo, e da ogni parte gli uomini voltano le spalle con disprezzo ai nostri servizi e detestano le nostre divisioni e stanno ridendo della nostra falsa fede per disprezzare».