Commento dal pulpito di James Nisbet
Marco 11:9
CRISTO SOGGETTO DEL CANTO
'Osanna; Beato colui che viene nel nome del Signore».
I. Nel Nuovo Testamento Gesù Cristo è il soggetto di tutti i canti. della Vergine Maria, di Zaccaria, di Simeone, di Anna, quel bellissimo inno della Chiesa sulla liberazione di san Pietro (nel capitolo quarto degli Atti), i bruschi scoppi di lode che scoppiano qua e là nelle Epistole, fino ai canti dell'Apocalisse, tutti, senza eccezione, hanno Cristo come tema.
II. Passiamo ora al nostro Libro di Preghiere Servizio del Cantico. —La lode è la parte principale di tutto il culto di Dio Onnipotente. Più si cresce nella vera religione, più si vedrà Cristo riempire i Salmi. I Salmi Speciali sono enfaticamente pieni di Cristo Allora il Venite , 'O venite, cantiamo al Signore,'—e chi è il Signore?—'rallegriamoci di cuore nella Forza della nostra salvezza.
«Più della metà del Te Deum è distintamente indirizzata a Cristo, e il resto a Dio come Padre di Cristo. Il Benedicite , con la sua menzione di Anania, Azaria e Misael, Shadrack, Mesac e Abednego, porta la mente alla "forma del quarto, che era come il Figlio di Dio". Il Benedictus non è altro che Cristo; e il Giubilato è l'anticipazione di un Ebreo del regno universale di Cristo.
Il Magnificat è la lingua madre di Cristo di suo Figlio. E la Cantate è la vittoria di Cristo e della sua Chiesa. Il Nunc Dimittis è ora l'occhio su Gesù; e il Deus misereatur è l'occhio su Gesù attualmente. Il culmine del nostro ringraziamento generale è 'la redenzione del mondo mediante il nostro Signore Gesù Cristo.' E nella santa Comunione, se la prima dossologia è al Padre, è per il dono del Figlio: e nella seconda, lo stesso pensiero si dilata, e Cristo si fonde con la gloria del Padre.
Nel Battesimo, è l'anima innestata in Cristo che noi ringraziamo. Nel matrimonio, è perché l'unione è il tipo dell'unità mistica tra Cristo e la sua Chiesa. E nel servizio funebre, la risurrezione di Cristo è la garanzia dei ringraziamenti che riposano sulla speranza che, quando Egli avrà compiuto il numero dei suoi eletti e affrettato il suo regno, allora che noi, con tutti coloro che sono defunti in la vera fede del Suo santo nome, avrà la nostra perfetta consumazione e beatitudine, sia nel corpo che nell'anima, nella Sua gloria eterna ed eterna.
Così, di generazione in generazione, la Chiesa ripete il canto: 'Osanna!'