Commento dal pulpito di James Nisbet
Salmi 104:34
DOLCI PENSIERI DI DIO
'La mia meditazione su di lui sarà dolce: mi rallegrerò nel Signore.'
La meditazione è il dimorare calmo e tranquillo della mente su un grande fatto finché quel fatto ha il tempo di entrare nella mente e pervaderla con la sua influenza. La meditazione è il pensiero tranquillo sulle singole verità, la fissazione del pensiero attento, allontanato dalle altre cose e concentrato solo su questo.
I. Le parole del testo implicano una relazione personale : cioè la relazione della persona umana che pensa verso una Persona divina sulla quale medita. Attraverso di essa è il Dio personale, vivente, che vide il salmista, il Dio che pensava, sentiva, progettava, governava e amava, e con il quale lo stesso salmista fu messo in relazione. Non una Divinità astratta o lontana è Colui che invoca l'adorazione delle sue creature umane, ma Colui in cui viviamo, ci muoviamo, e siamo attorno al nostro cammino e attorno al nostro letto, e che cerca tutte le nostre vie.
II. Considera da dove viene la dolcezza di questo esercizio della testa e del cuore. —(1) È dolce pensare all'amore di Cristo, e soprattutto rendersi conto che noi, con tutta la nostra consapevole indegnità, ne siamo gli oggetti. (2) È dolce soffermarsi sui segni d'amore del nostro Salvatore assente. (3) È dolce anticipare il tempo in cui lo incontreremo: 'Che, non avendo visto, amiamo; nel quale, anche se ora non lo vediamo, credendo, ci rallegriamo di gioia indicibile e piena di gloria'.
—Rev. Canon Garbett.
Illustrazione
«Di Colui Che ho dimenticato, trascurato, sfidato? Può essere dolce meditare su di Lui? È dolce meditare sulle cose che amiamo, sulle cose di cui ci dilettiamo, su coloro da cui ci aspettiamo beneficio e da cui lo abbiamo meritato. Ma come può essere dolce per un peccatore meditare sul suo Dio, il grande ostacolo alla sua sicurezza e alla sua felicità, senza il quale potrebbe assecondare le sue inclinazioni e riposarsi sulle conseguenze? Questo è impossibile: mentre c'è un debito non cancellato tra noi e il nostro Dio, non può essere dolce per noi pensare a Lui».