Commento dal pulpito di James Nisbet
Salmi 27:11
UN DOCILE ALLENATORE
"Insegnami a modo tuo."
La mappa della vita è una rete di strade; e i più larghi e quelli che si presentano più facilmente alla vista non sono generalmente i migliori, e quelli stretti sono molto difficili da trovare, mentre ogni cuore è naturalmente piegato alla sua strada, ribelle.
I. Nota, in primo luogo, il Maestro. ‑ E qui troviamo subito le Tre Persone nella Trinità tutte unite per fare l'unico ufficio di Maestro. Davide, rivolgendosi al Padre, dice: " Insegnami a fare la tua volontà"; di Cristo Nicodemo rende testimonianza: «Sappiamo che tu sei un Maestro venuto da Dio»; e dello Spirito Santo Cristo stesso lo predisse come suo ufficio benedetto: "Egli ti insegnerà ogni cosa". Quindi l'insegnamento si sancisce nella Trinità.
II. L'espressione non è "Mostrami la tua via", ma "Insegnami la tua via". — Mostrare può essere un atto istantaneo, ma insegnare è un processo. Impariamo gradualmente; impariamo studiando; impariamo con lo sforzo; impariamo con la disciplina. Non è poca cosa che chiedi, e non è poca sottomissione, lavoro e fede a cui ti impegni, quando dici a Dio: "Insegnami a modo tuo".
III. Una delle cose più difficili della vita, e una difficoltà che spesso si ripete, è la distinzione tra una provvidenza guida e una tentazione. ‑ Non accettare mai nulla come provvidenza finché non hai chiesto a Dio di illuminarlo, per mostrare se è davvero da Lui. Puoi, per il non vedere o per il non usare tutte le risposte che sicuramente Dio ti darà, sbagliare nella vita; ma se sei diligente nell'uso di questa piccola preghiera, puoi dire, con Davide: "Non sbaglierò molto".
Illustrazione
"Quando l'India era ancora agitata dall'ondata del terribile ammutinamento del 1857, la moglie di Sir John Lawrence fu richiamata a casa dai suoi figli in Inghilterra, e dovette lasciare suo marito esausto per l'ansia e il lavoro che ha fatto così tanto per la conservazione dell'Impero indiano, incapace di lasciare il suo posto e circondato da braci ardenti che potrebbero da un momento all'altro prendere fuoco.
Scrive: “Quando è arrivata l'ultima mattina (6 gennaio 1858), abbiamo fatto la nostra consueta lettura della Bibbia, e non riesco mai a pensare al salmo ventisettesimo, che era la parte che poi abbiamo letto insieme, senza ricordare quel triste momento .” Leggendo il salmo si può vedere quali sorgenti di conforto devono aver aperto in ogni versetto fin dall'inizio: «Il Signore è mia luce e mia salvezza; di chi dovrò aver paura?" fino alla fine: «Aspetta il Signore: fatti coraggio, ed Egli rafforzerà il tuo cuore: aspetta, dico, il Signore». '