LA BENEDIZIONE DELLA PACE

'Il Signore darà al Suo popolo la benedizione della pace.'

Salmi 29:10 (versione libro di preghiere)

I. Di tutte le benedizioni che Dio concede ai Suoi figli, ce ne sono poche più da desiderare della pace. — "La pace", dice uno, "è figlia di Dio". E perciò il Figlio di Dio, in quel momento solenne, quando, compiuta la sua opera terrena, sarebbe presto tornato al trono del Padre suo, e quando, stando per lasciare il suo piccolo gregge per entrare nella grande lotta tra il bene e il male in il mondo, che deve continuare finché il tempo durerà, aveva pregato, non che fossero portati fuori dal mondo, ma che fossero preservati dal male, lascia con loro, come eredità per sostenerli in tutti i pericoli e per portarli attraverso tutte le tentazioni, la sua stessa pace. 'Vi lascio la pace, vi do la mia pace; non come il mondo dà, io ti do».

Finché il mondo continuerà a deludere coloro che più hanno creduto in esso, finché le gioie della terra continueranno a essere fugaci, finché i dolci della terra continueranno a trasformarsi in fiele e amarezza, quando la pienezza sarà riuscita freschezza, tanto a lungo l'uomo con la sua anima irragionevole, e il germe dell'immortalità dentro di lui, continuerà a desiderare qualcosa di più dell'ultima eccitazione e dell'ultima novità; qualcosa di più solido e duraturo che sazierà la fame dell'anima; qualcosa che cerca invano nel mondo e nelle occupazioni mondane, per la semplice ragione che il mondo non può dargliela.

Una mente in pace, tranquillità di coscienza, pace alla fine, queste non sono cose da dare al mondo. E nell'ora della prova, o nei momenti di pensiero solenne, svegliati dal mutare delle stagioni, dal calar delle stelle, dalle foglie che cadono, dall'avvicinarsi dell'inverno, dalla morte degli amici, quando ci rivolgiamo al mondo per consolarci, il mondo si incontra noi con una fredda filosofia che raggela le nostre stesse anime.

II. Ciò che il mondo offre è a ciò che offre Dio "ciò che la pozza lungo la strada che la pioggia di oggi ha creato e che il vento e il sole di domani evaporeranno, è per la distesa sconfinata e il solenne mistero del mare eterno!" Ma possiamo ringraziare Dio che, sebbene a volte siamo inclini a pensare, quando la vita è molto buia, quando il fardello posto su di noi sembra più grande di quanto possiamo sopportare, che la vera pace è il premio di coloro la cui guerra è compiuta, il riposo benedetto morto; eppure Dio promette e Dio dà agli uomini e alle donne consumati dalla fatica e carichi di peccati, anche in questa vita, una pace reale e duratura.

'Tu manterrai in perfetta pace colui la cui mente è fissata su di te.' La mente, cioè, di colui che è morto al mondo (non ai suoi doveri e alle sue legittime pretese, ma alle sue lusinghe e attrattive), e la cui "vita è nascosta con Cristo in Dio", la cui vita è un fervido impegno fare la Volontà di Dio, di paziente sopportazione, di gioiosa accettazione dell'amaro con il dolce, di calma, forte amore e fiducia.

La vita in cui è il senso benedetto dell'abbandono totale di sé a Dio, questa è la vita che conosce 'la benedizione della pace', una pace che nulla in questo mondo può turbare, così calma, così profonda, così stabile è.

—Rev. JBC Murphy.

Illustrazione

«Il salmista ha descritto una di quelle terribili tempeste che a volte investono tutta la Palestina, dal Libano e dal Sirion, fino al deserto di Kadesh, quando, interrompendosi improvvisamente nella sua potente descrizione, da una transizione tanto bella quanto è improvviso, trae per i suoi ascoltatori una lezione di conforto e di pace. E così, mentre in un momento ci sembra di sentire il rumore stesso degli elementi in guerra in parole come: "È il Dio glorioso che fa il tuono", il momento successivo arriva, come un dolce sussurro dal cielo, per lenire e rassicuraci: "Il Signore darà al suo popolo la benedizione della pace". '

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