Salmi 56:8
8 Tu conti i passi della mia vita errante; raccogli le mie lacrime negli otri tuoi; non sono esse nel tuo registro?
'HA CURA PER TE'
"Tu racconti le mie peregrinazioni: metti le mie lacrime nella tua bottiglia: non sono nel tuo libro?"
I. Il lato umano della vita. —È descritto sotto due forme: vagabondare e pianto; e la divisione, sebbene breve, è molto completa. La vita ha la sua parte attiva nelle peregrinazioni, la sua passiva nelle lacrime. Questa descrizione della vita è vera (1) nella sua mutevolezza; (2) nella sua imperfezione; (3) nella sua crescente stanchezza.
II. Veniamo al lato Divino della vita. ‑ Questo appartiene solo all'uomo che può sentire, conoscere ed essere regolato da esso, come la stella polare brilla per coloro che la prendono per loro guida. Che cosa assicura dunque questa visione di Dio all'uomo che guarda a Lui? (1) Assicura alla Sua vita una misura divina. "Tu racconti i miei vagabondaggi." Questo non è semplicemente, Tu parli di loro, ma prendi il racconto e il numero di loro.
Gli chiediamo di insegnarci a contare i nostri giorni e Lui risponde contandoli per noi. Sembrano spesso irrequieti come lo svolazzare di un uccello, ignoranti come le foglie cadute, ma sono valutati da Dio, e non ce ne saranno troppi per la forza del viandante o troppo pochi per non avere il riposo promesso. (2) Questa visione di Dio assicura una simpatia divina nella vita. 'Metti le mie lacrime nella tua bottiglia.
' Questo insegna ( a ) che Dio è vicino a un sofferente nel tempo della prova dolorosa, così vicino che può segnare e raccogliere le lacrime; ( b ) che le lacrime siano conservate: entrano nella memoria di Dio e diventano preghiere; ( c ) che le lacrime siano portate di nuovo fuori. È per questo che sono contrassegnati e conservati. (3) Questa visione di Dio assicura un significato divino nella vita. "Non sono tutti nel tuo libro?" È possibile allora, se un uomo mette nelle mani di Dio tutte le sue peregrinazioni e le sue lacrime, che possano finalmente essere viste concludersi in un disegno, l'uomo che apporta liberamente la sua parte e Dio che suggerisce e guida.
Non possiamo non pensare che questa sarà una delle occupazioni dell'eternità: leggere il significato del passato nei possedimenti del futuro, e questo non per ciascuno interessato solo a se stesso, ma per ciascuno interessato a tutti.
Illustrazione
«Il credente sa che Dio non solo vede lui e le sue angosce, ma si preoccupa anche delle minuzie della sua vita e del suo benessere, che così conta i suoi passi e i suoi giorni, raccoglie le sue lacrime, scrive le sue azioni e le sue omissioni. Egli sa anche che questa simpatia divina non è soltanto contemplazione o compassione, ma si mostra e si attesta con l'aiuto effettivo, affinché si veda che Dio è con lui.
E così la conoscenza non è solo riconoscimento, ma convinzione piena di vita. Essa si esprime come tale nel giorno della tribolazione, come preghiera per la grazia di Dio, come confessione di Dio e della sua parola, come voto di ringraziamento per l'aiuto presunto certo, ed è rafforzata e vivificata da ogni manifestazione divina della grazia a la speranza di un cammino alla luce della vita».