Commento dal pulpito di James Nisbet
Salmi 89:49
IL FALLIMENTO DELLA FEDE
'Signore, dove sono i tuoi precedenti amorevoli, che giurasti a Davide nella tua verità?'
Fu all'indomani della profonda umiliazione di Gerusalemme da parte di Sishak, e tra le rovine politiche e religiose che essa aveva portato con sé, che fu scritto l'ottantanovesimo salmo. Lo scrittore era un vecchio servitore e amico della casa reale: Etan l'Ezrahita. Era uno di quei saggi i cui nomi sono registrati come essere stati superati in saggezza dal re Salomone, e aveva a lungo preso parte con Heman e Asaf ai servizi del Tempio; e così in questa triste crisi della sua storia egli effonde la sua anima nel salmo patetico e maestoso davanti a noi, e di questo salmo la nota chiave si trova nelle parole: "Signore, dove sono le tue precedenti benignità, che hai giurato a Davide nella tua verità?"
I. 'Dove sono i tuoi precedenti amorevoli?' —Mentre canta, Ethan si guarda intorno e il suo sguardo si posa su una scena di degrado e rovina. Soffre come patriota; soffre come uomo religioso; soffre come soffrirono i discendenti delle antiche famiglie romane quando videro Alarico e le sue schiere saccheggiare la Città Eterna. Che ne era stato dell'amorevole benignità di Dio, della Sua fedeltà, della Sua potenza? Ethan, nel suo resoconto della promessa, rispose alla propria difficoltà.
Il patto con Davide non era un patto assoluto. Dipendeva dalle condizioni. C'è una differenza tra i doni del Creatore nella regione della natura inconscia e i Suoi doni nella regione della volontà libera e autodeterminante. I primi sono doni assoluti; questi ultimi dipendono per il loro valore e la loro virtù dall'uso che se ne fa. La stirpe di Davide è sorta tra i pastori di Betlemme per regnare su un grande popolo a condizioni, condizioni che sono state riassunte nella fedeltà a Colui che tanto aveva fatto per essa.
Ethan stesso afferma questa condizione suprema con le parole dell'Autore divino del patto: "Se i figli di Davide abbandonano la mia legge e non seguono i miei giudizi... allora punirò la loro trasgressione con la verga e il loro peccato con i flagelli".
II. Il grido di Ethan è stato spesso sollevato da uomini pii nei giorni cattivi della cristianità: 'Signore, dove sono le tue precedenti amorevoli benignità?' E la risposta è: "Sono dov'erano". 'I doni e la chiamata di Dio sono senza pentimento.' Ora, come sempre, le promesse di Dio al Suo popolo sono largamente condizionate. Se le porte dell'inferno non prevarranno contro la Sua Chiesa, molto meno di questo può accadere come conseguenza dell'infedeltà dei suoi membri o dei suoi ministri.
Di questo assicuriamoci che se le promesse di Dio sembrano fallite a qualcuno, la colpa non è di lui, ma di noi stessi; siamo noi che siamo cambiati, non lui. La nube che esce dalle nostre fornaci di passione e volontà ha per un momento offuscato il volto del sole; ma oltre la nuvola di fumo splende ancora il sole.
— Canon Liddon.
Illustrazione
"Ci sono stagioni buie in cui questa attesa non è chiaramente manifestata, e ore travagliate in cui l'anima stenta ad afferrare la parola della promessa, così sicuramente attestata, e solo con un grande sforzo può aggrapparsi alla parola del giuramento del vero Testimonianza. Allora c'è pericolo, che la lode di Dio, la cui forza è ancora l'ornamento e la gloria del suo popolo, non venga taciuta o mutata in vane lamentele; per timore che, sopportando così a lungo il male, la speranza di un miglioramento non sprofondi nel timore di un male maggiore».