Commento completo di John Trapp
Ester 1:7
E [loro] davano da bere in vasi d'oro (i vasi essendo diversi gli uni dagli altri) e vino reale in abbondanza, secondo lo stato del re.
ver. 7. E diedero loro da bere ] Pensate lo stesso anche del cibo; ma l'intera festa ha la sua denominazione nell'originale dal bere; perché in quei tempi bevevano liberamente, e molte volte più che bene, Quia in conviviis largiter bibi solet (Corn. Nepos in Vit. Alcibiad.). I Persiani sono famigerati per la loro intemperanza, sebbene avessero leggi contrarie; e Senofonte ci dice che in passato erano altrimenti. Solo una volta all'anno il loro re aveva la licenza per essere ubriaco, vale a dire. quando hanno sacrificato al sole (Ateneo).
In vasi d'oro ] Incastonato di pietre preziose (come aggiunge Giuseppe), ad delectationem et spectaculum. piacere e spettacolo.
I vasi essendo diversi l'uno dall'altro ] Per mostrare la provvista del re, che non c'era curta supellex, scarsa provvista, ma grande abbondanza e varietà di piatti e prelibatezze.
E vino regale ] Vino scelto, adatto al palato di un re. Vinum Cos, Vino di Cos, come lo chiamano allegramente a Lovain ea Parigi, id est, coloris, odoris, saporis optimi, del miglior colore, odore e sapore (Alveare di Roma, Pref.).
In abbondanza ] Nuotavano nel vino e le tavole sudavano perfino con una varietà di piatti; quicquid avium volitabat, quicquid piscium natabat, quicquid ferarum discurrebat, ecc., qualunque degli uccelli volassero, qualunque pesce nuotasse, qualunque cosa si aggirasse tra le bestie feroci. per usare l'espressione di Seneca.
Secondo lo stato del re ] Per il quale non era illecito banchettare, in modo da mostrare la sua liberalità verso i suoi pari e la cortesia verso il suo popolo. Ma ciò che era biasimevole in lui era: 1. La sua vana gloria. 2. La sua prodigalità. 3. La sua perdita di tempo. 4. La sua negligenza negli affari. 5. Il suo disprezzo del vero Dio, non una volta riconosciuto da lui o dai suoi ospiti. Infine, la loro allegria e allegria profana, senza la minima nota di santità o di rispetto alla gloria di Dio (Merlin. in loc.).