Commento completo di John Trapp
Giobbe 15:22
Non crede che tornerà dalle tenebre, ed è atteso dalla spada.
ver. 22. Non crede che tornerà dalle tenebre ] Si dispera e dispera di una condizione migliore, sospirando quella dolorosa canzoncina, Spes et fortuna valete; Addio speranza e fortuna, non cerca più la luce e il piacere delle antiche comodità; sa che quelli che scendono nella fossa oscura non possono sperare nella verità di Dio, Isaia 38:18 ; non restando loro né speranza di meglio né luogo di peggio. Desperat qui summus est diffidentiae gradus (giugno).
Ed è atteso dalla spada ] O, guardato dalla spada, che aspetta, per così dire, un'opportunità per ucciderlo. Circumspectans undique gladium, così la Vulgata; guarda da una parte e dall'altra, come temendo l'assassino; la sua colpa non gli rappresentava da ogni parte nient'altro che spade nude; crede che lo assassineranno nel suo letto. Questo era il caso di Saul, che sospettava i suoi migliori servitori; di Dionisio il tiranno, che non osava fidarsi della propria figlia con la gola; di Alessandro Fereo, che non sarebbe andato a letto da sua moglie Tebe, che amava, finché non avesse prima perquisito la stanza e la sua tasca per attrezzi da taglio (Cicerone.
Ufficio. lib. 2); di Riccardo III, il quale, dopo la morte dei suoi due innocenti nipoti, fece sogni e apprensioni paurose, tanto che spesso saltò fuori dal suo letto nel buio, e afferrando la sua spada (che, sempre nuda, gli conficcava al fianco) , andò distrattamente per la camera, cercando dappertutto di scoprire la causa della sua stessa inquietudine, dice il cronologo (Dan. Hist. 249).
Tiberio sentì così violentemente il rimorso di coscienza, che protestò al Senato che soffriva ogni giorno la morte per paura della morte; dopo di che lo storico fa questa proficua osservazione, Tandem facinora et flagitia in supplicium vertuntur, I peccati efferati avranno alla fine pesanti punizioni (Tacit.).