E abita in città desolate, [e] in case che nessuno abita, che sono pronte a diventare cumuli.

ver. 28. E abita in città desolate ] Come prima erano stati desolati, ma ora sono da lui edificati di nuovo, per fargli un nome e una fama tra gli uomini, e per rendersi formidabile, come fanno coloro che si costruiscono fortezze in alto rocce, come se facessero guerra al cielo, Ad numinis contemptum et hominum terrorem (Merlino). Forse, dice Diodati qui, egli intende quei re di imperi violenti, che ripararono o costruirono grandi città dopo il diluvio, come Nimrod, Ashur e altri, Gen 10:8 Giobbe 3:14 Isaia 23:13 , e si elevarono su altri rovine degli uomini. Lo scopo di Elifaz è mostrare che un uomo che ha un grande potere tra gli uomini comincia a credersi abbastanza forte anche per Dio.

E nelle case dove nessuno abita ] Poiché ha scacciato gli abitanti attraverso le sue oppressioni. Questo è quel peccato piangente degli spopolatori, che si costruiscono luoghi desolati, Giobbe 3:14 ; e recinzioni, che tradiscono le città, come Roma fece Cartagine, con una distinzione, Salveremo la città, ma distruggeremo la città.

Questo è stato notato come un grave difetto nella nostra nazione, e quindi Goropius pensa che gli inglesi si chiamassero Angli, perché erano bravi pescatori e avevano l'abilità di gettare varie esche quando pescavano per la vita di altri uomini. Ma questo è il suo errore, anche se forse intenzionale, perché eravamo così chiamati dal vecchio Angli che venne con i Sassoni, e fummo sottomessi dai Normanni, il cui duca, Guglielmo il Conquistatore, pagò a caro prezzo il suo spopolamento a New Forest, dove sei e trenta chiese parrocchiali erano state demolite, e gli abitanti allontanati, per far posto al gioco delle bestie o dei cani. Vari dei suoi figli e nipoti giunsero lì per fini prematuri, così pericoloso che è per gli uomini dimostrare Abaddons o distruttori.

Che sono pronti a diventare cumuli ] Cumuli di pietre: le strutture più robuste del mondo sono soggette a rovina. Assicuratevi del paradiso, che il filosofo sognava affettuosamente di essere fatto di pietra (un arco), e che un giorno sarebbe andato in rovina. Ma qualunque cosa accada ai cieli visibili, che saranno purificati dal fuoco dell'ultimo giorno, sull'invisibile possiamo ben scrivere, come ci dice Ippocrate che fu inciso alle porte di una certa città, Intacta manet, rimane intatta.

E siccome i Veneziani si vantano della loro città, che è ancora vergine, perché dalla sua prima fondazione (che è 1200 anni fa o quasi) non è mai caduta nelle mani di un nemico straniero.

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