Commento completo di John Trapp
Giobbe 3:5
Che l'oscurità e l'ombra della morte lo macchino; dimori una nuvola su di essa; lascia che l'oscurità del giorno lo terrorizzi.
ver. 5. Che l'oscurità e l'ombra della morte lo macchino ] Sia dies luctuosus et lethalis, un giorno così mortale e oscuro, che ciascuno possa considerarlo il suo ultimo giorno, fatale e ferale. Non ci sia solo oscurità (come appare attraverso un vetro dipinto, tinto con un colore oscuro), ma oscurità orribile e orribile, come quella alla passione del nostro Salvatore, quando il sole era completamente eclissato, e allora un grande filosofo gridò fuori, o il Dio della Natura soffre, o il mondo è alla fine.
Alle tenebre Giobbe aggiunge qui enfaticamente l'ombra della morte. L'ombra è la parte oscura della cosa, così che l'ombra della morte è il lato più oscuro della morte, la morte nella sua rappresentazione più nera. Ora che questi lo macchino, dice lui, o lo sfidino, o lo sposino. In nocte funestatur mundi honor - Sordente, silenzioso, stupento cuncta, dice Tertulliano, elegantemente.
Possa una nuvola dimorarvi sopra ] Crescite etiamnum per Auxesin oratio. Giobbe accumula parole, come nel suono, e non diversamente nel senso. Il dolore lo aveva reso eloquente; come sperando così di calmarsi. "Che una nuvola abiti su di essa", una nuvola fissa, non tale che incombe continuamente sull'isola di San Tommaso, sul lato posteriore dell'Africa, con la quale l'intera isola è bagnata; né una tale nuvola di grazia come Dio ha promesso di creare su ogni luogo di dimora del monte Sion, e sulle sue assemblee, affinché su tutta la sua gloria possa essere una difesa, Isaia 4:5 .
Ma come san Paolo e la sua compagnia erano sotto prima del naufragio, Atti degli Apostoli 27:20 , quando né sole né stella apparvero per molti giorni insieme, essendo i cieli completamente smorzati, ecc.
Che l'oscurità del giorno lo terrorizzi ] O che il caldo del giorno lo terrorizzi; come accade a coloro che vivono sotto la zona torrida, dove nulla prospera. Si dice che gli Atlanti (un certo popolo) maledicano il sole nascente, quindi li tortura con un calore estremo. Quando sorge la stella canina, sono malati coloro che abitano nei paesi caldi verso est, sono turbati e terrorizzati.
Alcuni prendono la parola Chimrine, qui resa oscurità, per quei Chemarim menzionati dai profeti, quei cappellani dei camini degli idoli pagani, e così la rendono così, Che i sacerdoti del giorno lo terrorizzino, Hinc forsan tenebrae Cimmeriae; cioè, coloro che erano soliti osservare e distinguere i giorni lo notino per un giorno terribile. Altri lo intendono dei diavoli di mezzogiorno, che in quel giorno dovrebbero vessare la gente con calore e fuochi infernali: così dice il latino della Vulgata, che, per così dire, le amarezze del giorno lo terrorizzino: e allo stesso senso il caldeo Parafrasato. Giobbe si eleva ancora nel suo discorso, facendo uso di molte figure poetiche e frasi tragiche, individuate allo scopo.