Commento completo di John Trapp
Giobbe 31:7
Se il mio passo ha deviato dalla via, e il mio cuore ha camminato dietro ai miei occhi, e se qualche macchia si è attaccata alle mie mani;
ver. 7. Se il mio passo è andato fuori strada ] sc. Di giustizia ed equità, nel commercio e nel traffico per ottenere la mammona dell'ingiustizia. No; il sole potrebbe prima essere deviato dal suo corso (come si diceva una volta di Fabricius) che Giobbe fuori dal sentiero della verità e dell'onestà; aveva imposto leggi ai suoi piedi, ai suoi occhi e anche alle sue mani; legandoli tutti alla buona condotta: testimoniano le prossime parole.
E il mio cuore camminava dietro ai miei occhi ] Come troppo spesso accade, a bramare i beni degli altri; che san Giovanni chiama la concupiscenza degli occhi, 1 Giovanni 2:16 . Alessandro Magno chiamò le cameriere persiane Dolores oculorum, i dolori degli occhi. Il cuneo d'oro e la veste babilonese si rivelarono tali per l'avido Acan, Giosuè 7:21 , e la vigna di Nabot per quel cattivo Acab, 1 Re 21:2 .
Ne era persino stufo e non poteva essere curato se non con un'insalata. Quindi la legge proibisce categoricamente agli uomini di seguire la vista dei loro occhi e la concupiscenza dei loro cuori; poiché questi sono di rado separati, Num 15:39 Ecclesiaste 11:9 . Occhi indisciplinati, come le pecore di Giacobbe, troppo fissi su oggetti illeciti, fanno produrre agli affetti frutti maculati.
Giobbe, quindi, avrebbe posto loro una guardia, affinché non si dimostrassero mediatori di malvagità per il cuore; come quello appeso da Hiram, l'Adullamita, fu per Giuda, Genesi 38:20 . C'è un facile passaggio del male attraverso gli occhi nel cuore, dice Quintiliano, Oculus et cor sunt proxenetae peccati (Ebr. Proverbio).
E se qualche macchia si è attaccata alle mie mani ] Se ho tastato ciò che non era adatto a me con cui immischiarmi; cioè. beni ottenuti male, sia con corruzione, usura, inganno o simili; il solo tocco di cui macchia aud intorpidire le mani, come scrive Plinio del pesce siluro; e come sanno gli studiosi, che Demostene, grande Avvocato, coll'aggiustare il calice d'Arpalo, fu tentato ed ondeggiò a favorire la sua causa, con grande pericolo della sua patria, e con la propria indelebile infamia.