E Iefte fece un voto all'Eterno, e disse: Se tu mi consegnerai immancabilmente i figli di Ammon nelle mie mani,

ver. 30. E Iefte fece un voto. ] Perplesso e confuso, sì, avventato e sconsiderato, per non dire peggio, per uno zelo assurdo. Girolamo dice: In vovendo fuit stultus, in praestando impius, era uno sciocco per aver giurato, e tuttavia un pazzo peggiore per fare così. Che abbia eseguito il suo voto, è assolutamente certo. Gdc 11:39 Ma come e in che modo vi sono quot homines, tot sententiae; quot sententiae, tot sensus; quot sensus, tot dissensus; i medici sono divisi ed è molto difficile da stabilire.

Può sembrare dal testo che abbia sacrificato sua figlia e non l'abbia separata solo come reclusa e devota a Dio. Quale fatto suo, se lo ha fatto, non ha approvazione da parte di Dio; la Scrittura lo lascia senza censure. Ferus dice che nessun uomo ha mai osato determinare se Iefte abbia fatto bene o male qui, perché è incerto se lo abbia fatto per movimento dello Spirito di Dio, o della sua mente, visto che questo non è rivelato.

Ma, oltre ad altri antichi padri e rabbini che generalmente condannano Iefte, Agostino, sebbene nelle sue domande sui giudici si accinga a scusarlo quel che può, tuttavia nelle sue domande sull'Antico Testamento, se almeno sono sue, ha il coraggio di chiamare sciocca la devozione di Iefte, e lui stesso facinorosum et improbum, un uomo osceno e avventato in quell'impresa.

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