È salito a Bajith, ea Dibon, gli alti luoghi, per piangere: Moab urlerà su Nebo e su Medeba: su tutte le loro teste [sarà] la calvizie, [e] ogni barba tagliata.

ver. 2. È salito a Bajith ea Dibon. ] Due luoghi principali del loro servizio idolatra, verso i quali corsero nella loro angoscia; ma tutto invano. Lo stesso fanno oggi i papisti alle loro dame di Loretto, Sichem, ecc., e i turchi al loro Maometto alla Mecca (situato nello stesso paese di un tempo Moab, e forse nello stesso posto con uno di questi templi di idoli) da truppe e carovane; ma fanno peggio che perdere la loro devozione.

Per piangere. ] E anche pregare, Isaia 16:12, ma non a buon fine, per mancanza di un giusto oggetto, principio, motivo, fine. Così poi i romani, in una simile esigenza, cum coniugibus ac liberis iussi sunt a senatu supplicatum ire, pacemque exposcere Deum, omnia delubra implent, a &c.; dal senato fu comandato loro di andare con le loro mogli e i loro figli nei templi dei loro dèi, e lì a pregare, fare pace e cercare aiuto.

Moab urlerà su Nebo e su Medeba. ] Città sorprese e saccheggiate dal nemico. Ma questo capitolo è tanto più oscuro per noi, perché le città qui menzionate sono da tempo distrutte e la Scrittura non stabilisce il modo in cui si trovano o la loro caduta.

Su tutte le loro teste ci sarà la calvizie e ogni barba sarà tagliata. ] Questo era comunemente fatto in quelle parti orientali, in tempi e in segno di lamento. Giobbe 1:20 Esd 9:3 Ez 7:18 Alessandro, in lutto per la morte dell'amico Efestione, non solo si strappò i capelli, ma tosò i capelli ai cavalli e ai muli; sì, abbatté anche i merli delle mura della città, come scrive Plutarco b .

Pudeat nos lachrymis delicta non abstergere, et spiritualia damna non deplorare, dice Oecolampadius. Che vergogna allora per noi cristiani non piangere sui nostri peccati e piangere le nostre ferite e bisogni spirituali!

a Liv., lib. iii.

b In Vita Pelopidae.

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