Chi schernisce il povero, insulta il suo creatore: [e] chi si rallegra delle calamità non sarà impunito.

ver. 5. Colui che schernisce i poveri, ecc. ] Vedi Trapp su " Pro 14:31 "

E chi si rallegra delle calamità, non sarà impunito.] È malato del morbo del diavolo, επιχαιρεκακια, di cui Giobbe non fu contaminato; Giobbe 31:16-40 come lo erano gli Edomiti, gli Ammoniti, i Filistei e altri nemici di Sion Lam 1:21. Con quanta amarezza insultarono il nostro Salvatore i Giudei, dopo averlo inchiodato alla croce! E allo stesso modo servirono molti dei martiri, preoccupandoli quando erano a terra, come i cani fanno le altre creature; e scagliando loro frecce aguzze quando li avevano eretti come segni della loro malizia e del loro male.

Qui trattano con i santi in modo altrettanto barbaro, come fecero i Turchi con un certo Giovanni de Chabes, francese, alla presa di Tripoli in Barbaria. Gli tagliarono le mani e il naso, e poi, quando l'ebbero piantato con forza fino alla cintola, per loro piacere, gli spararono contro con le loro frecce, e poi gli tagliarono la gola. a Mr John Denly, martire, b essendo stato messo nel fuoco con la fiamma burniug intorno a lui, cantò un salmo; poi il crudele Doctor Story ordinò a uno dei carnefici di scagliargli contro un frocio; dopo di che, essendo stato ferito con ciò sulla faccia, che sanguinava di nuovo, lasciò il suo canto e si batté entrambe le mani sulla faccia.

«Davvero», disse il dottor Story a colui che scagliava il frocio, «hai rovinato una buona vecchia canzone». Essendo questa storia, dopo l'arrivo della regina Elisabetta, interrogata in parlamento per molti crimini turpi, e in particolare per aver perseguitato e bruciato i martiri, non negò che una volta fosse stato al rogo di una parrucca, perché così lo definì, a Uxbridge, dove si gettò un frocio in faccia mentre cantava salmi, e si mise un cespuglio di spine sotto i suoi piedi per pungerlo un po', ecc. c In seguito questo disgraziato fu impiccato, trascinato e squartato, d e così si adempì di lui questo proverbio: "Chi si rallegra delle calamità, non sarà impunito".

una storia turca, fol. 756.

b Atti e lun., fol. 1530.

c Ibid., 1918.

d Anno. 1571.

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